Topolino 3205, la recensione
Abbiamo recensito per voi il numero 3205 di Topolino, con la prima puntata di PK - Il marchio di Moldrock
L'ultima volta che avevamo visto, Moldrock aveva raggiunto con l'inganno la Terra lasciandosi alle spalle la prigionia dell'Universo Pentadimensionale in cui l'aveva richiuso Everett Ducklair. E proprio il genio coroniano è l'obiettivo della vendetta che Moldrock vuole mettere in atto. Nel seguire le sue tracce, il condottiero dell'Orda attacca il monastero di Dhasam-Bul, cosa che permette agli autori di riportare in scena i monaci già visti nella miniserie Lo zen e la fisica dei quanti, i quali sono costretti a chiedere aiuto a PK.
L'altro grande evento fumettistico, oltre al ritorno di PK, è Napoli Comicon 2017, che aprirà i battenti questo fine settimana e a cui il settimanale rende omaggio con Zio Paperone e il maggiordomo partenopeo, di Vito Stabile e Umberto Fizialetti. La storia si basa su una serie di equivoci e casualità che vedono - all'insaputa l'uno dall'altro - Zio Paperone e Battista entrambi nel capoluogo campano. E in una storia Disney ambientata a Napoli non può mancare Amelia.
Finalmente tra le pagine del Topo troviamo anche Tip e Tap e lo straordinario mondo del Toc, scritta da Augusto Macchetto e Sergio Asteriti, autore anche dei disegni. La storia - cosa abbastanza inusuale per Topolino - non è inedita, essendo già apparsa su Topolino Classic Edition Cyan, volume uscito a marzo e interamente dedicato all'"Uomo dei Topi". L'onirica avventura, che ruota attorno all'iconica statua di Peter Pan presente in Hyde Park a Londra, tratta i temi del passaggio del tempo, della malinconia e della nostalgia, con Tip alle prese con i primi struggimenti d'amore.
Topolino, Pippo e la catastrofe linguistica, di Lorenzo Camerini e Luca Usai, invece, ripropone con successo il classico accostamento tra il mondo Disney e il linguaggio forbito, marchio di fabbrica del settimanale fin dai tempi di Guido Martina.
Completano il numero la storia breve Paperino e il momento del bisogno, di Monica Manzoni e Francesco Barbieri, e due autoconclusive della serie Malachia professione gatto, di Alessio Coppola.