Topolino 3203, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3203 di Topolino, dedicato ai venticinque anni di Disneyland Paris

Condividi

Il numero 3203 di Topolino, in edicola da domani, dedica ampio spazio al venticinquennale di Disneyland Paris. All’anniversario del parco sono dedicati infatti l’editoriale della direttrice, la copertina, la vignetta di Silvia Ziche, un lungo articolo e, ovviamente, la storia di apertura: Topolino alla ricerca della venticinquesima stella, di Fausto Vitaliano e Fabrizio Petrossi.

L’avventura vede entrare in scena, in via del tutto eccezionale, il creatore stesso di Topolino, Walt Disney. Vitaliano ci regala alcuni ottimi momenti tra lo “Zio Walt” e la sua creatura più famosa, in una storia che, per certi versi, è una sorta di adattamento del film Atto di Forza (cosa che giustifica la presenza di Disney senza far porre al lettore troppe domande) e che si rivela particolarmente riuscita nell’ambito delle avventure celebrative dei parchi Disney.

Il numero prosegue con Zio Paperone e l'oasi meravigliosa, di Carlo Panaro e Giampaolo Soldati. La storia è la classica vicenda in cui Brigitta cerca di strappare un invito a cena a Paperone. In questo tipo di storie, l’eterna pretendente mette in atto piani di vario tipo, da quelli più onesti a dei mezzi raggiri; questa volta il ricatto è tutto sommato “pulito”, in quanto il cattivo della storia è qualcuno di molto più pericoloso e le cui minacce per il miliardario vanno ben oltre al dover sopportare un appuntamento. La storia si distacca dalla classica caccia al tesoro per via dell’insolita formazione, che vede Brigitta accompagnare Paperone al posto dei nipoti. Ma, ovviamente, gli sforzi della Papera sono vani: come al solito ottiene l’uscita a cena con Paperone e nulla di più.

"Molto, moltissimo tempo fa, in un momento di debolezza... ho lavorato!", faceva dire a Gastone il suo creatore, Carl Barks, nella storia Paperino e l'amuleto del cugino Gastone, del 1952. Oggi, 65 anni dopo, pare che il Papero fortunato si sia ormai stancato di oziare e decide così di mettersi in società, in ambito albeghiero, con i cugini Paperino e Paperoga, nella storia Gastone in: Hotel Quadrifoglio - Prossima apertura, di Massimiliano Valentini e Carlo Limido. Come sempre, i tre cugini in azione insieme sono estremamente divertenti ed esilarante è anche Paperone, con i suoi caustici appellativi per Paperino, che variano via via che la situazione cambia a suo favore o meno. Gastone stesso, invece, risulta essere fin troppo gentile nei confronti dei parenti: i modi di fare sono distanti da quelli dell’originale barksiano, seppur in linea con la caratterizzazione attuale, che lo vede essere meno insopportabile e altezzoso rispetto a qualche decennio fa.

L’ultima storia dell'albo, Indiana Pipps e la febbre del pallone, di Bruno Sarda e Paolo De Lorenzi, vede l’amante dell'avventura scoprire una nuova passione, quella calcistica, che rischia di mettere in secondo piano le sue avventure. Comprensibilmente, la “febbre del pallone” che dà il titolo alla storia non dura oltre l’ultima pagina del fumetto, permettendo di riportare personaggi e situazione allo status quo entro il finale, che dispensa il messaggio condivisibile, seppur presentato in maniera moraleggiante, per cui è meglio gioire per le imprese compiute in prima persona piuttosto che limitarsi a esultare per le vittorie altrui. Storia gradevole ma non memorabile, in cui risultano comunque divertenti alcuni momenti del "disperato" Topolino alle prese con un Indiana Pipps che fa comunella con Tip e Tap.

Completano il numero la storia breve Nonna Papera e il forchettone scomparso, di Gabriele Mazzoleni e Alessandro Gottardo, e l'autoconclusiva della serie Paure, fobie & Co., di Alessio Coppola.

Continua a leggere su BadTaste