Topolino 3202, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3202 di Topolino, contenente la conclusione di Darkenblot III - Nemesis

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Giunge alla conclusione Darkenblot III - Nemesis, di Casty e Lorenzo Pastrovicchio, con la quarta e ultima puntata, intitolata L’Umibozu ascende. La grande battaglia finale pesca a piene mani dell'immaginario dei cartoni giapponesi, conformemente all'ambientazione nipponica della saga.

Se l'ultimo episodio é assolutamente soddisfacente dal punto di vista grafico, lo é altrettanto da quello narrativo, con Casty che chiude alla perfezione tutte le linee narrative aperte nei precedenti capitoli. Vengono approfonditi il ruolo e le capacità dei robot neurali, vera chiave di questa terza serie di Darkenblot, ed è presente almeno un momento molto emozionante circa il personaggio di Topolino.

Per quanto gli autori abbiamo dichiarato che Darkenblot, verosimilmente, si conclude qui, il finale é aperto e il sequel bait ricorda da vicino un ciclo molto amato di PKNA. Un piccolo rammarico a margine: Darkenblot 2.1 aveva "illuso" i lettori circa una presenza attiva di Minni come spalla del fidanzato, cosa che non si è avverata, nonostante l'ottima interazione tra i due in questa insolita veste. Sarebbe decisamente interessante vedere Casty cimentarsi con i due fidanzati "in azione”, se non in un eventuale Darkenblot 4, anche in storie più tradizionali.

Sempre all’insegna della modernità, passando dai futuristici (ma non troppo) robot, alla più prosaica tecnologia che invade la vita di tutti i giorni, abbiamo Paperina e la posta minoritaria, di Francesca Agrati e Paolo Campinoti. Il vecchio postino di Paperopoli riflette su quanto sia cambiato il suo ruolo, ormai foriero di sole cattive notizie (bollette, cartelle esattoriali, multe) avendo la tecnologia fagocitato ogni comunicazione personale e dal contenuto più lieto.

Ed è “moderna” anche Zio Paperone e la Startpapp Cup, di Matteo Venerus per i disegni di Libero Ermetti. L’eterna sfida tra Zio Paperone e Rockerduck si sposta, questa volta, nel campo delle startup, in cui i due miliardari decidono di investire. Ci sono parecchie buone idee, purtroppo diluite in un eccessivo buonismo di fondo secondo cui qualunque volenteroso che si impegni è destinato infine al successo, morale quanto mai distante dalla realtà che si cerca di descrivere.

Più classica, invece, è Brigitta e la missione Cupido, di Gabriele Mazzoleni e Daniela Vetro. Brigitta passa dal ruolo di protagonista a quello di mentore in ambito di innamoramenti non corrisposti, ma la sua lunghissima esperienza, utilissima per il cuore infranto di turno, non è altrettanto efficace con un osso duro come Paperone.

Da segnalare, inoltre, una nuova storia muta di Enrico Faccini, Charleston!, con protagonista Archimede. Completano il numero una storia breve della serie Se io fossi un supereroe, di Silvia Gianatti e Paolo Campinoti, e quattro autoconclusive di Francesca Agrati e Alessandro Perina dedicate al calciatore del Milan Gianluigi Donnarumma.

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