Topolino 3200, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3200 di Topolino, contenente la seconda parte di Darkenblot 3

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Dopo l'esperimento tentato qualche mese fa da Tito Faraci e Lorenzo Pastrovicchio con Topolino e la banda dei cablatori, approda sulle pagine del settimanale il secondo rifacimento di un classico disneyano del passato. Da Floyd Gottfredson a Carl Barks, è la volta di Paperino e il dollaro fatale, di Riccardo SecchiFrancesco Guerrini, remake del classico di barksiano Paperino e il ventino fatale, del 1952.

Al di là degli ottimi disegni dell'inconfondibile Guerrini, è difficile dare un giudizio all'operazione. Se i testi di Faraci aggiungevano all'originale di Gottfredson una bellissima introspettiva di Topolino - che trovavamo in un momento difficile della sua vita - con questo remake siamo di fronte ad una versione condensata del capolavoro barksiano che mantiene il suo senso ma viene privata della tante memorabili gag.

Le differenze con l'originale, fondamentalmente, sono due: viene eliminata l'ambientazione natalizia in quanto - come spiegato nell'articolo a corredo della storia - la povertà dovuta alla crisi economica, un tema di attualità, è qualcosa che tristemente va oltre il periodo natalizio. E i "poveri", in questa versione, non sono oggetto della beneficenza della classe media, ma parte attiva nello svolgimento degli eventi.

La morale con cui Secchi si distacca del tutto da Barks è che la persona in difficoltà può avere le risorse per essere decisivo e cambiare il suo destino, a differenza della paternalista storia barksiana, dove i nostri regalavano uno splendido Natale ai diseredati di Shacktown, dei quali, però, non ci è dato sapere il destino che tocca a loro dopo l'ultima vignetta.

Torna, anche questa settimana, La Storia dell’Arte di Topolino, di Roberto Gagnor e Stefano Zanchi, con Topolino e le artinuvole, dedicata questa volta all'artista contemporaneo Berdnaut Smilde, che - come spiega l'articolo a corredo della storia - è famoso per le sue installazioni caratterizzate dalle nuvole artificiali create in ambienti chiusi. Gagnor ci offre una singolare e divertente lettura dell'artista in questione (che nella sua versione disneyana vanta una singolare parentela) e rimette in campo un avversario poco utilizzato negli ultimi tempi che sfrutta a suo vantaggio la macchina "fabbricanuvole". I disegni di Zanchi e i colori di Studio Arancia sono, come sempre, un enorme valore aggiunto alle ottime sceneggiature di Gagnor.

Nuovo appuntamento anche con Darkenblot III - Nemesis, di Casty e Lorenzo Pastrovicchio, con l'episodio Chi aspetta nell’oceano. Gli eventi riprendono dal cliffhanger della scorsa puntata e ci offrono finalmente qualche spiegazione. Scopriamo l'identità del misterioso nemico in combutta con Macchia Nera e alcuni retroscena su Robotorama; ma, al contempo, ci vengono presentati nuovi misteri. Difficile sbilanciarsi con un giudizio: la tensione è alta e Casty si riconferma uno dei migliori autori in forza alla Disney, ma mancano molti tasselli per avere un quadro completo della vicenda realizzata insieme a Pastrovicchio.

Matteo Venerus e Nico Picone sono, infine, gli autori di Le GM a caccia di pianeti: una storia estremamente attuale a livello scientifico, dopo la scoperta - poche settimane fa - del sistema stellare di Trappist-1. Il fumetto, infatti, vede Qui, Quo e Qua, insieme alla loro nuova amica Jen, alle prese con la scoperta di un nuovo esopianeta, ovvero di un mondo al di fuori del nostro Sistema Solare. I sofisticati mezzi alla base del nostro progresso scientifico, sviluppati proprio per la ricerca spaziale e da cui derivano gli strumenti di uso comune come PC e tablet, però, ci dividono sempre più dalla natura. Fino al punto, paradossale, in cui non siamo più in grado di vedere il cielo stellato sul quale abbiamo accumulato tante conoscenze, perché ormai cancellato dall'inquinamento luminoso causato dal nostro stesso progresso.

Completano il numero la storia breve Rockerduck e l’incoraggiamento giusto al momento giusto, di Giorgio Fontana e Giovanni Rigano, e due autoconclusive di Alessio Coppola, dei cicli Action e Nuovi mestieri.

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