Topolino 3199, la recensione
Abbiamo recensito per voi il numero 3198 di Topolino, contenente la prima parte di Darkenblot 3.0!
Come già accennato durante il relativo incontro a Cartoomics, Darkenblot III si apre in Giappone, terra all'avanguardia in fatto di tecnologie e robotica. Qui avviene il primo scontro con Macchia Nera, di cui apprezziamo la nuova armatura, ancora più grossa e inquietante delle precedenti: come sempre Pastrovicchio non è secondo a nessuno in fatto di mecha design! Ancora non ci sono certezze sull'identità del misterioso villain introdotto due settimane fa in Darkenblot 2.1, ma da questa prima puntata la trama si preannuncia ricca, complessa e pare che andrà a esplorare le origini stesse delle città robotiche, viste durante l'intera saga.
L'altra storia "di peso" del numero è Paperino e il ritrovamento storico, di Carlo Panaro ed Emilio Urbano. Panaro riesce ad aggiungere un interessantissimo tassello alla storia di Cornelius Coot e della fondazione di Paperopoli, mantenendo al contempo una perfetta aderenza a quanto già raccontato in precedenza da altri autori. La storia è interessante per via dei "retroscena" sulle origini della città dei Paperi, divertente per l'ottima caratterizzazione di Paperino e presenta un'inusuale gestione dei personaggi dei Bassotti. Una sorpresa "inaspettata", in quanto messa un po' in secondo piano dalla presenza di Darkenblot e La Storia dell’Arte di Topolino.
Torna, infine, anche Comunicazioni papere, con l'episodio Pony express, di Bruno Sarda e Roberto Marini, con gli alter ego della famiglia dei Paperi alle prese, questa volta, con le comunicazioni nel selvaggio west. Completano il numero la storia breve Se io fossi un supereroe – Problemi di coda, di Silvia Gianatti e Gianluca Panniello e due autoconclusive della serie Il cliente è servito, di Alessio Coppola.