Topolino 3198, la recensione
Abbiamo recensito per voi il numero 3198 di Topolino, che vede il ritorno di Topo Maltese e Darkenblot
Topo Maltese - Una ballata del Topo salato, di Bruno Enna e Giorgio Cavazzano, si mantiene - com’è ovvio aspettarsi - su livelli altissimi, sia per quanto riguarda la narrazione che i disegni. “La storia più bella che abbia disegnato in questi cinquant’anni”, come l’ha definita Cavazzano a Cartoomics 2017, è già un classico, e la (ri)lettura dell’originale di Pratt è doverosa dopo aver apprezzato questo omaggio, che giunge alla conclusione.
Anche in questo caso possiamo riconoscere omaggi precisissimi alla produzione artistica di Warhol, devastati da un divertentissimo Paperoga. Come per la storia dedicata a Van Gogh della scorsa settimana, anche in questo caso i colori di Studio Arancia impreziosiscono i già ottimi disegni di Zanchi.
Scanzonato e divertente, il “film” gioca con i cliché dei film d’azione e rappresenta la risposta perfetta al primo “lungometraggio”. Se all’epoca, Minni non era affatto contenta del ruolo di latin lover della versione cinematografica di Topolino, ora la rivincita con un ruolo - seppur fittizio - che probabilmente anticipa la grande presenza che avrà in Darkenblot 3.0.
Rispetto allo scorso numero, questa settimana abbiamo anche due storie nuove: una di queste è Amelia e l’errore di specificazione, di Pietro B. Zemelo e Massimo Asaro. Zemelo è sempre bravissimo a trovare nuovi punti di vista in situazioni classiche. Anche in questo caso, il cliché di Amelia che tenta di rubare la Numero 1 viene rivisitato in maniera inedita e divertente, con un inaspettato team-up tra la fattucchiera e Zio Paperone.
La seconda novità è un fumetto “d’importazione”, la danese Zio Paperone e il campeggio formativo, di Rune Meikle e Flemming Andersen, che vede lo Zione e i nipotini alle prese con il leggendario Big Foot. La storia ricorda vagamente la barksiana La corona perduta di Genghis Kahn ma, a parte questo, risulta essere la più banale di un numero, altrimenti, memorabile.
Completano l’albo una storia breve di Augusto Macchetto e Roberto Vian, Mestieri Impossibili: l’animatore, ambientata nel mondo di X-Mickey, e Gambadilegno in: buone letture, di Giulio D’Antona a Federico Franzò. Sono presenti, inoltre, due autoconclusive: una del ciclo L’eterno secondo, di Massimiliano Valentini e Giorgio Di Vita e la seconda della serie Il cliente è servito, di Alessio Coppola.