Topolino 3197, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3197 di Topolino, contenente la prima puntata di Topo Maltese

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Numero decisamente sopra la media questo 3197 di Topolino, che non solo offre la prima puntata di Topo Maltese ma anche l’attesissimo ritorno di Darkenblot. Rispetto al classico formato che vede una storia “evento” seguita da quattro o cinque “riempitive”, questa settimana abbiamo ben due “pesi massimi” che occupano gran parte delle pagine a disposizione. E si tratta, in entrambi i casi, di due storie molto attese dai lettori.

La parodia di fumetti è un sottogenere ormai consolidato all’interno delle pagine di Topolino. Dopo Asterix, Dylan Dog e Nathan Never, tocca a Corto Maltese essere reinterpretato in chiave Disney, con il cast dei Topi a ricoprire i ruoli dell’opera di Hugo Pratt in Topo Maltese - Una ballata del topo salato, scritta da Bruno Enna per le matite di Giorgio Cavazzano, autore anche delle due copertine, regolare e variant (quest'ultima disponibile in fumetteria e a Cartoomics, dal 3 al 5 marzo a Milano).

La parodia - omaggio celebra non solo i cinquant’anni di Una ballata del mare salato, ma coincide anche con il cinquantenario stesso della carriera disneyana di Cavazzano, che nell’interessante intervista al termine della storia rievoca i suoi inizi sotto l’ala di Romano Scarpa e il suo incontro con Hugo Pratt stesso.

Enna e Cavazzano riescono a mantenere in equilibrio le caratteristiche del fumetto Disney con le atmosfere Prattiane, grazie ai personaggi che si calano perfettamente nei ruoli. E, proprio tra i personaggi, va segnalato il ritorno del Pirata Orango, storico avversario di Topolino che, dal suo esordio negli anni ’30 sulle strisce di Floyd Gottfredsson, è stato poi ripreso in pochissime occasioni.

Roberto Gagnor e Stefano Zanchi tornano sulle pagine del settimanale grazie al nuovo appuntamento con il ciclo La storia dell’arte di Topolino. Con Dinamite Van Gogh e le melanzane pittoriche, vediamo messi in scena i tradizionali scontri tra Paperino e Paperoga con Dinamite Bla. Ma la location è quella di Arles, e Paperino “interpreta” Gaugain, mentre Dinamite, come suggerisce il titolo, porta in scena Van Gogh. Esilarante la passione del pittore “buzzurro” per le melanzane, che scalzano i girasoli tra i soggetti delle tele. Da segnalare, sul fronte grafico, oltre al magnifico tratto di Zanchi, anche gli ottimi colori di Studio Arancia.

Casty e Lorenzo Pastrovicchio riportano in scena il loro cattivissimo Macchia Nera con Darkenblot 2.1. Come spiegano gli autori nell’intervista presente insieme alla lunga storia in due parti, il “2.1”, mutuato dal linguaggio informatico, sta ad indicare un upgrade “minore”, in attesa di Darkenblot 3.0, di cui l’avventura di questa settimana è un lungo preambolo.

Torna la location di Robopolis, con i suoi comprimari, e torna lo spietato Macchia dotato degli incredibili esoscheletri ideati da Pastrovicchio. Ma la novità principale è l’entrata in scena di Minni come spalla di Topolino: un’alternativa al classico Pippo che funziona incredibilmente bene, tanto da far sperare chi scrive che lo schema possa essere ripreso anche al di fuori della saga di Darkenblot.

Il Macchia Nera machiavellico è un cattivo esaltante, qui al meglio delle sue potenzialità, soprattutto se paragonato con quello - ben diverso per il tono delle storie e il loro contesto - di Paul Murry, in edicola proprio in questi giorni nel numero 6 di Tesori International.

Completano il numero la storia breve Paperino e l'invasore piumato, di Valentina Camerini e Nico Picone, e due autoconclusive della serie L’eterno secondo, di Massimiliano Valentini e Giorgio di Vita.

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