Topolino 3196, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3196 di Topolino, contenente il finale di Paperino e gli Amazing Files

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Il numero 3196 di Topolino, in edicola da domani, vede la conclusione di Paperino e gli Amazing Files con il quarto episodio, Ritorno a Quack Town. Bruno Enna e Nicola Tosolini si distaccano dal modello delle tre precedenti puntate, che aveva visto Paperino e i suoi amici d’infanzia scontrarsi con improbabili mostri, per affrontare il tema - non scontato sulle pagine del settimanale Disney - del tempo che passa.

Non senza una vena di malinconia, vediamo a confronto il Paperino bambino e la sua controparte adulta. Le certezze dell’infanzia, anche e soprattutto in fatti di amici, non sempre si trasformano in realtà. La vita allontana compagni di gioco inseparabili, come è successo tra Paperino e la banda di Quack Town. “Il futuro è tutto da scrivere”, afferma il Paperotto, ma alla fine di questa lettura, dolce e amara al contempo, è lecito chiedersi se quell'avvenire di cui abbiamo letto, dove i vecchi amici si sono ritrovati, non sia che uno dei tanti possibili.

Alessandro Sisti gioca con la tecnologia dei pagamenti virtuali per aggiornare l’eterno scontro tra il Papero più ricco del mondo e i Bassotti in Zio Paperone e la dissipazione cellulare, per i disegni di Marco Mazzarello. L’idea è ottima, ben gestita e - sulle prime - non è affatto chiaro a cosa punti la Banda Bassotti che, una volta tanto, mette in atto un piano geniale e innovativo.

Torna anche Comunicazioni Papere, di Giorgio Figus, questa volta per gli inconfondibili disegni di Alberto Lavoradori. Pico de Paperis, dopo averci riportato all’era del telefono, fa un salto indietro nel tempo fino alla preistoria di Paleo Paperino, ennesimo alter ego storico di Paperino. Il senso di comicità è estremizzato dal tratto particolarissimo di Lavoradori che se, a onor del vero, in certe storie appare un po’ troppo pesante e confusionario, in questa avventura mantiene un ottimo equilibrio tra personalità e funzionalità.

Giorgio Fontana a Gigi Piras riprendono l’ormai classica coppia comica della polizia topolinese con Manetta in appostamento al buio. Questa volta Rock Sassi cerca di aiutare il collega in materia amorosa, ma l’ispettore, oltre a non essere un poliziotto particolarmente brillante, non eccelle neanche con il gentil sesso, come ci mostra l’esilarante carrellata di flashback.

L’ultima storia del numero, di Giulio D’Antona e Roberto Vian, è l’ottima Pippo e il lontano cugino troppo vicino, che rappresenta una bellissima variazione sul tema dei parenti di Pippo. Come per la storia di Sisti presente in questo numero, siamo di fronte al più classico dei temi presentato in maniera originale. E, anche in questo caso, non è chiaro fino alla fine chi sia lo strano cugino Peppo McPeeps e quali siano i suoi obbiettivi.

Completano il numero una storia breve del ciclo Il mio migliore amico, di Silvia Gianatti e Nico Picone, e un’autoconclusiva della serie L’eterno secondo, di Massimiliano Valentini e Giorgio di Vita.

Sul fronte delle rubriche va segnalato un lungo articolo su Corto Maltese, che prepara la strada alla parodia topolinesca di prossima pubblicazione, e le anticipazioni delle novità e degli ospiti Disney all'ormai imminente fiera del fumetto milanese Cartoomics.

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