Topolino 3190, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3190 di Topolino, contenente Gambadilegno e la cordata tranviaria

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Il numero 3190 di Topolino, in edicola da domani, ci offre almeno due storie molto divertenti e sopra la media.

Esilarante è, ad esempio, Gambadilegno e la cordata tranviaria, scritta dal sempre ottimo Fausto Vitaliano e disegnata da Donald Soffritti. La divertente carrellata iniziale di brutti ceffi topolinesi è solo il preambolo a una spassosa avventura che mette nuovamente Sgrinfia in un ruolo di primo piano al fianco di Gambadilegno. La coppia di ladri pasticcioni, attraverso una trama surreale, ci regala diversi momenti di ilarità.

Ottima è anche Zio Paperone e Rockerduck amici per le penne, scritta da Marco Bosco per i disegni di Valerio Held. Il fumetto esplora il rapporto tra i due miliardari paperopolesi, affrontandolo in maniera inedita e mostrandoci le conseguenze di una... cessata ostilità tra i due magnati.

Questa settimana abbiamo anche una buona storia con protagonista il cugino archeologo di Pippo, Indiana Pipps e il tocco di Re Mida, opera di Bruno Sarda e Lorenzo de Pretto. L'avventuriero è sulle tracce del leggendario re Mida, in un'avventura che, sebbene un poco scontata, non manca di essere una piacevole lettura.

Giorgio Figus, invece, riprende, dopo alcuni numeri, la serie Comunicazioni Papere, dove Pico de Paperis ci racconta la storia delle comunicazioni, dal passato remoto ad oggi. In I messaggi cerati, disegnata da Giulio Chierchini, il tuttologo tratta il periodo dell'antica Roma, in cui le versioni latine di Paperino e Paperoga devono, tra un disastro e l'altro, recapitare un importante messaggio riportato su delle tavolette cerate.

Il numero 3190 contiene anche il terzo episodio di Wizards of Mickey – Magicraft, di Matteo Venerus e Roberto Marini che, purtroppo, si trascina piuttosto stancamente, verso la conclusione prevista nel prossimo numero.

Completano il numero due autoconclusive disegnate da Alessandro Gottardo: una della serie Il pericolo e il mio passatempo, su testi di Tito Faraci e la seconda del ciclo Astronomia domestica, scritta da Riccardo Secchi.

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