Topolino 3189, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3189 di Topolino, con la magnifica Metopolis di Francesco Artibani e Paolo Mottura

Condividi

Il 2017 di Topolino si apre in grande stile con Metopolis, adattamento disneyano di Metropolislungometraggio di Fritz Lang del 1927, a cui è dedicata anche la copertina. Adattamento, sì, perché anche se in questi casi viene spontaneo parlare di “parodie Disney”, con Metopolis, come per altri recenti lavori apparsi su Topolino, il termine “parodia” potrebbe essere riduttivo.

Paolo Mottura ci regala delle immagini di straordinaria potenza prendendosi, a volte, la libertà di rompere la classica gabbia di Topolino. E i campi lunghi con cui mostra la città che dà il titolo alla storia, ripresa fedelmente dalla controparte cinematografica, sono mozzafiato.

Francesco Artibani, dal canto suo, riesce a farci respirare la stessa atmosfera del film di Lang, operando ottime scelte dal punto di vista del casting dei personaggi e dello sviluppo della vicenda in chiave disneyana. Questa, seppur con ovvie modifiche, risulta al contempo parecchio fedele sia al capolavoro a cui si ispira, sia alle caratteristiche dei personaggi Disney chiamati a interpretare i vari ruoli di Metropolis.

Annunciata per la prima volta a Napoli Comicon, ad aprile dello scorso anno, Metopolis non delude dunque la lunga attesa e rende il numero 3189 di Topolino un acquisto obbligato per ogni appassionato di fumetto.

La seconda storia del numero, Paperino e Paperoga agenti lievitanti, sceneggiata da Matteo Venerus per le inconfondibili matite di Alberto Lavoradori, riporta i due cugini a vestire i panni degli agenti segreti per conto di Zio Paperone e della sua PIA, la Paperon Intelligence Agency.

Paperino e Paperoga sono impegnati, questa volta, nel far sì che lo chef Ike Bake, idolo delle folle sui social network, arrivi senza imprevisti all’appuntamento con lo zio miliardario, così che le aziende gastronomiche De' Paperoni possano avvalersi dell’estro del “papero che sussurra ai lieviti”.

Il fumetto, dal tono scanzonato e ricca di gag, si prende gioco del fenomeno, in voga da alcuni anni, che ha portato i cuochi a diventare vere e proprie star in TV e su internet, innalzando la cucina ad una forma d’arte agli occhi dei telespettatori e dei follower.

L’ultima storia della settimana è la seconda puntata di Wizards of Mickey - Magicraft, sempre di Matteo Venerus e Roberto Marini. Il secondo episodio fornisce alcune risposte ai quesiti posti sette giorni fa risultando, nel complesso, meno caotica della zoppicante prima parte, pur non brillando particolarmente, soprattutto in numero di Topolino che la vede scontrarsi con la maestosa storia d’apertura.

Completa il numero un’autoconclusiva della serie Astronomia domestica di Riccardo Secchi e Alessandro Gottardo.

Continua a leggere su BadTaste