Topolino 3188, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3188 di Topolino, con un nuovo episodio della saga di Wizards of Mickey

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Ritorna Wizards of Mickey, a cui è dedicata anche la copertina del numero di Topolino in edicola questa settimana, con il primo episodio di una nuova saga, Magicraft, destinata a tenerci compagnia anche durante le prime settimane del 2017.

Matteo Venerus e Roberto Marini aprono la storia in medias res, presentandoci un mondo in rovina e apparentemente senza magia. Invaso dagli spietati mogrim e con solo Paperino e Pippo a difenderlo. Gli elementi di partenza sono interessanti ma, già alla fine di questo primo episodio, diverse difficoltà presentate nell’incipit sembrano venir superate, lasciandoci immaginare un proseguimento della storia più ad armi pari tra gli eroi e gli invasori.

Quando Paperino non dorme sull’amaca, bisogna ammetterlo, è sempre impegnato in qualche nuova sfida. Questa è la volta del golf, sport in cui, grazie al sostegno di un istruttore, riesce ad eccellere così tanto da potersi iscrivere alla prestigiosa competizione che dà il titolo a Paperino e il Pentatorneo del Calisota, storia scritta da Carlo Panaro per i disegni di Stefano Zanchi.

Sarebbe lecito, conoscendo il protagonista e le sue disavventure, aspettarsi da un momento all’altro la comparsa di Gastone, destinato - come sempre - a frustrare la volontà del nostro. O, comunque, qualche catastrofica sfortuna abbattersi su Paperino. Così non è. E se, ovviamente, non tutto può andare per il verso giusto, la risoluzione della vicenda rende comunque merito, una volta tanto, al mal ripagato impegno che il protagonista mette spesso nelle attività in cui si cimenta.

Enrico Faccini è nuovamente autore unico con l’esilarante Paperi sotto la neve. Splendido esempio della comicità surreale dell’autore ligure, capace di far ridere disegnando poco più che… cappelli in tutta la storia!

Continua, su questo numero, anche la serie Il mio migliore amico. Silvia Gianatti e Nico Picone sono gli autori di Con il tuo aiuto, che si focalizza, questa volta, sul rapporto tra Minni e Clarabella.

Silvia Martinoli ed Emmanuele Baccinelli sono invece gli autori di Topolino e lo Specchio di Manto, storia ambientata nella Mantova del ‘500 e che, come riporta la Gazzetta di Mantova, nasce da un laboratorio tenuto dal settimanale nella città lombarda. È magnifico ammirare le architetture e gli affreschi (opportunamente topolinizzati) ripresi nelle tavole della storia.

L’ultima storia del numero è Zio Paperone e la febbre (letterale) dell’oro, di Giulio D’Antona e Lorenzo Pastrovicchio. Lo Zione è alle prese con un curioso morbo che fa perdere lucentezza (e valore) alle sue monete e la cui unica soluzione è l’immersione nelle acque delle “terme auree”. La storia si muove su binari abbastanza classici, con i Bassotti che cercano di sfruttare l’emergenza per tentare l’ennesimo colpo e i nipotini che si dimostrano più svegli e capaci di Paperino nei compiti assegnati da Paperone (e nello sventare il furto). Ciò che rende impagabile la lettura - oltre ai disegni di Lorenzo Pastrovicchio - sono però gli splendidi e divertenti dialoghi che Giulio D’Antona mette in bocca ai personaggi.

Completano il numero due autoconclusive della serie Il pericolo è il mio passatempo, di Tito Faraci e Alessandro Gottardo.

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