Topolino 3187, la recensione
Abbiamo recensito per voi il numero 3187 di Topolino, dedicato al Natale e contenente, tra le altre, una nuova storia di Casty
L'albo si apre con una storia che vede Casty all’opera come autore unico, Topolino e l’elettromistero di Natalimburgo. Il nostro si trova a dover investigare sulla scomparsa di Eta Beta, svanito da Topolinia lasciandosi alle spalle alcuni strani messaggi. Le indagini portano Topolino nella cittadina di Natalimburgo dando il via ad una trama a metà tra il fiabesco e il fantascientifico, in un borgo che, pur essendo a soli cento chilometri da Topolinia, è più un simbolo che un luogo reale, come suggerisce il nome.
Gabriele Mazzoleni e Umberto Fizialetti sono gli autori di Zio Paperone e la sorpresa contesa, che vede lo Zione impegnato ad accaparrarsi un introvabile giocattolo per il figlio di un magnate con cui deve concludere un importante affare. Sebbene divertente nello svolgimento, la storia risulta leggermente scontata nel finale.
L’ultima storia dell'albo, Zio Paperone e la stella di Babbo Natale, è un’ottima conclusione per questo volume natalizio. Vito Stabile e Valerio Held portano Zio Paperone a contrattare niente di meno che con Babbo Natale in persona. Lo spirito affaristico dello Zione sembra non fermarsi di fronte a nulla, ma in una storia dagli echi barksiani (impossibile non cogliere un’enorme e inaspettata citazione alla storica Paperino e il Natale sul Monte Orso) come spesso accade sono altri i sentimenti che hanno la meglio in Paperone, oltre alla proverbiale avarizia e al suo senso per gli affari.
Completano il numero due autoconclusive, la prima della serie Professione ladro, di Massimiliano Valentini e Francesco Barbieri, e la seconda per Magico Natale, di Ottavio Panaro.