Topolino 3182, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3182 di Topolino, un albo completamente dedicato al compleanno del "Topo"!

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Giovedì 18 novembre si celebra il compleanno di Topolino. Non del settimanale, ma del personaggio che ha esordito lo stesso giorno del 1928 con il cortometraggio animato Steamboat Willie. Così, dopo alcune settimane in cui Topolino - a dispetto del nome della testata - è rimasto un po' defilato, con questo numero 3182 torna pienamente protagonista, in un albo interamente dedicato a lui.

Se volessimo riassumere il senso di questo numero del Topo, è che di Topolino non ne esiste uno, ma molteplici versioni. Sebbene le sue “identità” siano sfumate e non palesemente diversificate - come nel caso di Paperino, che può essere Paperinik, PK o Double Duck - Topolino, in quasi novant’anni di onorata carriera, si è evoluto e diversificato. E potrebbe essere questo, in fondo, il senso della copertina di Giorgio Cavazzano, oltre che un chiaro riferimento a una delle storie contenute nell’albo: 300 volte Topolino, produzione danese scritta da Stefan Petrucha e disegnata César Ferioli Pelaez.

I lettori abituati al personaggio “nostrano” potrebbero rimanere inizialmente interdetti da questa inusuale versione del Topo che torna a vestire i calzoncini rossi che lo contraddistinguevano all’esordio e la cui caratterizzazione - va detto - risulta essere piuttosto distante da quella italiana. Nel racconto, Topolino si sdoppia sfruttando un congegno di Eta Beta, così da mandare la sua copia all'appuntamento con Minni ed essere libero... di andare in sala giochi in compagnia di Pippo! La situazione, che gli sfugge ovviamente di mano, sembrerebbe più adatta a una storia con protagonista Paperino, ma rimane uno sguardo estremamente interessante di come il personaggio viene gestito oltre i confini del Bel Paese.

Un’altra caratterizzazione a cui il lettore di Topolino potrebbe non essere abituato è quella data in Odissea a Tokio, breve storia basata sulla nuova serie di cortometraggi animati Disney, scritta da Janelle Asselin per i layout di John Green. Tutto, dallo stile all’ambientazione, è quanto di più distante esista dal “nostro” Topolino ma, in qualche modo, più vicino alla sua versione degli anni Venti e Trenta del Secolo scorso.

Torniamo finalmente in Italia per incontrare un’altra versione del personaggio: quella di X-Mickey, con Sogni d’horror, sceneggiata da Bruno Enna e disegnata da Alessia Martusciello, e, soprattutto, con la storia in due parti che apre e chiude l'albo: l’ottima Topolino e il viaggiatore dell’ignoto, scritta da Carlo Panaro per i disegni di Giampaolo Soldati.

Il tema che sembra legare le due storie è quello della sparizione di una persona cara, Toppersby in X-Mickey e, soprattutto, Minni ne Il viaggiatore dell’ignoto. E se nella prima ritroviamo il Topolino del mondo dell’Impossibile, in coppia con Pipwolf, è con la seconda che, finalmente, abbiamo a che fare con il “nostro” Topolino, l’investigatore, quello la cui caratterizzazione è stata creata fin dagli anni Trenta da Floyd Gottfredson ed esplorata in seguito da tanti autori nostrani, da Romano Scarpa, a Tito Faraci, fino a Casty, solo per citarne alcuni.

Anche le immancabili autoconclusive, tutte e tre opera di Massimo Marconi e Massimo De Vita, sono dedicate al festeggiato, con la serie Buon Compleanno Topolino.

E ora, archiviata la pratica Topolino, l’attenzione torna a focalizzarsi sul prossimo numero del settimanale, con il secondo attesissimo episodio di PK - Cronaca di un ritorno.

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