Topolino 3181, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3181 di Topolino, contenente il primo episodio dell'attesissima PK - Cronaca di un Ritorno

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E dopo tanta attesa, finalmente, ci siamo: ecco il primo episodio di Cronaca di un ritorno, la nuova, lunghissima, storia pikappica che ci terrà compagnia da qui fino al numero 3185 del settimanale (con l’interruzione, la prossima settimana, a causa del compleanno di Topolino).

Il team dietro al nuovo capitolo del Papero Mascherato è lo stesso de Gli Argini del Tempo, ovvero Alessandro Sisti alla sceneggiatura, Claudio Sciarrone ai disegni e Max Monteduro ai colori. La coppia Sisti - Sciarrone si alterna, come sappiamo, a quella Artibani - Pastrovicchio nel narrare le avventure dell’alter ego di Paperino. E si mettano il cuore in pace i detrattori de Gli Argini del Tempo: chi aveva, ingiustamente, criticato la precedente storia di Alessandro Sisti perché apparentemente slegata dal revival iniziato da Francesco Artibani con Potere e Potenza, questa volta non potrà che arrendersi all’evidenza che l’universo pikappico è più che mai coeso.

Rivediamo, infatti, fin da subito, Solomon Hicks, la versione robotica dell’intelligenza artificiale Omega che, al momento, ha preso il posto di Uno.
 Non solo: la ricostruzione della Ducklair Tower è ufficialmente in atto da mesi, ma i pkers sanno bene che non era mai stata veramente distrutta!
 I rapporti tra PK e il nuovo socio, però, sono tutt’altro che idilliaci. E, ciliegina sulla torta, pare che siano tornati alla carica gli evroniani.

Come è giusto che faccia un primo episodio, queste tavole di Cronaca di un Ritorno pongono molte domande senza fornire alcuna risposta, lasciandoci con l’acquolina in bocca per il futuro. Chi sono questi “nuovi” evroniani che sembrano non conoscere Paperinik? Cosa genera l’anomala ondata di freddo che sta colpendo non solo Paperopoli, ma tutto il mondo?

Lo storytelling di Sisti, unito alle matite - pardon, alla tavoletta grafica - di Sciarrone e ai colori di Monteduro, rendono anche questa storia di PK un piacere unico. Si arriva alla fine di questo primo episodio con l’ansia di sapere come continuerà la storia; Soprattutto perché, proprio alla fine, si assiste, finalmente, a quel ritorno che tutti stavamo aspettando. Bentornata “Occhibelli”!

Reggere il confronto, dopo cotanta storia, non è semplice. Ci riesce, però Pietro B. Zemelo, autore di Paperino, Gastone e il deviatore probabilistico per i disegni di Marco Mazzarello. Il giovane sceneggiatore che, come al solito, non delude, prende uno dei topos dell’universo disneyano - la fortuna di Gastone - e ci gioca per costruire una storia originale e per nulla scontata. La buona sorte del “cuginastro” è tanto sfacciata da causargli antipatia. Non solo da parte di Paperino, ma anche del pubblico dell’ennesima gara vinta senza meriti; e come non immedesimarsi, da lettori, nei vocianti spettatori che riconoscono i meriti - veri - del cugino sfortunato? L’opportunità di cambiare la sua impopolare buona sorte viene dal “deviatore probabilistico” del titolo, ultima diavoleria di Archimede, capace di alterare le probabilità con esiti… ovviamente catastrofici e decisamente esilaranti.

Nota a margine: vedere Paperino riferirsi a sé stesso come a Paperinik, in una storia non dedicata al papero mascherato, è una piacevole sorpresa che aiuta, se necessario, a ricordarci che il papero pigro e pasticcione che tutti amiamo è, anche, il difensore di Paperopoli!

Comunicazioni papere – Segnali di fumo, di Giorgio Figus e Lara Molinari, si apre con una cornice con protagonista Pico de Paperis che tanto ricorda le apparizioni televisive del tuttologo degli anni ’60. Pico ci accompagna alla scoperta dei segnali di fumo tipici del indiani d’America, grazie alle improbabili controparti native di Paperino e Paperoga, che ci regalano una serie di esilaranti gag.

Gambadilegno e la rapina imperfetta, scritta da Gabriele Mazzoleni per i disegni di Massimo Asaro, è poco più che una riempitiva, ma non per questo meno divertente, per via della situazione paradossale che viene a crearsi nel momento in cui il protagonista si trova a dare lezioni di rapina ad un maldestro aspirante ladro.

Altra brevissima ma divertente storia è Paperino e la foglia d’oro, di Giorgio Fontana e Giulio Chierchini. Lo scenario è quello, classico, in cui sappiamo che l’improvvisa fortuna di Paperino non potrà durare. Il divertimento è tutto nello scoprire come.

L’ultima storia del numero di questa settimana è Orazio e Eta Beta star dell’elettronica, disegnata da Carlo Limido su sceneggiatura di Giorgio Salati. Per la seconda settimana di fila, Topolino rimane sullo sfondo, qui poco più che un comprimario, per fare spazio all’insolita coppia Orazio - Eta Beta che, accomunati dalla passione per l’elettronica, finiscono per diventare delle rock star. Ovviamente con risultati disastrosi.

Completano il numero due autoconclusive: la prima della serie Paperino Regista di Carlo Panaro e Giulio Chierchini; la seconda appartenente al ciclo Zio e Nipote, di Vito Stabile e Francesco Barbieri.

L’assenza del “topo”, ad ogni modo, è destinata ad essere colmata la prossima settimana, con il numero interamente dedicato a lui. Mentre i pkers sono sicuramente già in attesa della settimana ancora successiva, quella che ci porterà il secondo episodio di Cronaca di un Ritorno, nel numero 3183.

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