Topolino 3180, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3180 di Topolino, contenente la seconda e ultima parte di Duckenstein

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Il numero di Topolino in edicola questa settimana dedica la copertina all'ennesima perla di Bruno Enna e Fabio Celoni, Duckenstein di Mary Shelduck, terzo atto della trilogia horror - gotica disneyana.

La storia è al secondo e ultimo appuntamento e, se possibile, raggiunge vette ancora più alte della prima parte. Se il focus della puntata della scorsa settimana era Victor Duckenstein, l'alter ego di Paperino, questa volta a rubare la scena è l'inquietante (ma solo in apparenza) creatura. Una lettura eccezionale e di sicuro interesse, tanto per il lettore che non conosce l'opera originale, tanto per chi ha letto il romano di Mary Shelley, che può divertirsi a scovare analogie e differenze tra il testo del 1818 e questa versione paperizzata.

Il fenomeno dei social network, tra tanti vantaggi e innovazioni, è responsabile anche del dilagare della piaga delle bufale online. Paperino e il temibile "V", di Roberto Moscato e Federico Franzò, si occupa dell'argomento riuscendo a trattare con leggerezza e ironia un tema non semplicissimo. Paperoga, nel ruolo del sempliciotto che crede a tutte le notizie non verificate, è decisamente calzante, con il povero Paperino costretto a subire questa ulteriore stranezza del cugino, deciso a credere a qualsivoglia assurdità compaia in rete. Chiunque abbia avuto a che fare con qualche "bufalaro" non potrà che empatizzare con il protagonista della storia.

Paperino ha la nomea di gran pigro. Ma la sua cattiva fama, in fondo, non corrisponde a realtà. Senza scomodare le sue identità segrete, Paperino e l'impegno della nullafacenza, di Giulio D'Antona e Emmanuele Baccinelli, ci mostra da vicino la giornata tipo del papero, tra creditori, cugino, zio e fidanzata. Il concept, in fondo, non è nulla di nuovo ma la narrazione è decisamente divertente e funzionale.

Manetta e il testimone comodo, di Massimiliano Valentini e Alessandro Gottardo, è l'unica storia del numero a non essere ambientata a Paperopoli, pur non avendo tra i personaggi Topolino, totalmente assente dal numero di questa settimana, a dispetto del titolo del periodico. La collaudatissima coppia Manetta - Sassi è protagonista della storia, uno scanzonato poliziesco in cui l'ispettore, pur compiendo un errore dopo l'altro, riesce in maniera rocambolesca a portare a termine il suo compito, soprattutto grazie all'intervento del collega. Questo racconto, più che mai, conferma come la presenza di Rock Sassi nel cast topolinese sia qualcosa di indispensabile, un'aggiunta capace di far funzionare una storia di "topi" anche senza Topolino.

L'ultima avventura dell'albo è Qui, Quo, Qua e l'avvisatore tempestivo, scritta da Carlo Panaro per i disegni di Ottavio Panaro, che vede i nipotini, generalmente svegli, attenti e capaci, passare un periodo in cui sembrano non riuscire a non commettere un errore dopo l'altro. Il fumetto, pur presentando uno dei tanti improbabili congegni di Archimede, non fa che rappresentare il percorso che i tre ragazzi devono intraprendere per riacquistare la fiducia il loro stessi, un'ottima opportunità per rendere più vicini, soprattutto ai giovanissimi, tre personaggi che spesso sembrano quasi non avere debolezze.

Completano il numero due autoconclusive, entrambe della serie Amelia strega che sbaglia, di Riccardo Secchi e Francesco Barbieri.

Un numero nel complesso buono e che, pur non raggiungendo le vette di quello precedente, è un appuntamento immancabile anche solo per la seconda parte di Duckenstein. E adesso l'attenzione è tutta rivolta alla prossima settimana, con il grande evento del ritorno di PK. E, soprattutto, di Xadhoom.

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