Topolino 3176, la recensione

Abbiamo recensito per voi il numero 3176 di Topolino, contenente il ritorno di Wizards of Mickey!

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Quasi metà del numero 3176 di Topolino è dedicato al ritorno di Wizards of Mickey. Dalla copertina di Roberto Marini, alla lunga avventura in due parti, dal titolo Aurora, scritta da Matteo Venerus sempre per le matite di Marini, fino all'articolo che approfondisce il mondo fantasy abitato da Topolino e company. La storia, pur gradevole, appare però a tratti affrettata e un po’ confusionaria, nonostante il numero di pagine dedicate non indifferente.

A risollevare il numero, ad ogni modo, ci pensano due storie. Una di queste è Paperaggio e i cartelli dei Ricchiscalchi, scritta da Roberto Gagnor e con gli splendidi disegni (e colori) di Stefano Zanchi. Se il Topo della settimana scorsa era all’insegna della scienza, questa volta tocca all’arte con la spassosa versione papera di Caravaggio in azione. La divertente sceneggiatura, impreziosita da dei disegni notevolissimi, è completata da un articolo dedicato al pittore seicentesco che permette al lettore di approfondire il personaggio, nel solco di quanto già fatto con i fisici del Novecento la scorsa settimana.

Zio Paperone e il brevetto del provetto, di Giorgio Figus e Giorgio Di Vita, è una storia dall’impianto estremamente classico. Lo Zione necessita di concludere un affare con un uomo disposto a trattare solo con chi condivida la sua passione, in questo caso il deltaplano. A corto di esperienza al riguardo, Paperone si rivolge al nipote; ma questa volta l’aiuto non giunge dal solito Paperino, bensì da Paperoga. Le gag sono assicurate e ben riuscite, rendendo così piacevole una storia che, pur concludendosi poi in modo piuttosto prevedibile, non delude.

Dopo la storia dedicata a Paperaggio, l’altra perla del numero è Manetta e Rock Sassi in: Non aprite quel bagagliaioTito Faraci, con Graziano Barbaro ai disegni, mette in scena la sua creazione più famosa, Rock Sassi, irresistibilmente comico in coppia con Manetta. Le gag dei due poliziotti scandiscono una trama geniale e divertente, impreziosita dal design dei comprimari che, per l’occasione, è parecchio vario e originale, distaccandosi dal classico modello del topolinese tipo, “umano” con il naso nero. Come al solito i due personaggi, soprattutto in coppia, funzionano talmente bene che riescono a non far sentire la mancanza di Topolino e Pippo, reggendo tranquillamente sulle loro spalle la vicenda.

Completano il numero due autoconclusive. La prima della serie Amelia strega che sbaglia, di Riccardo Secchi e Francesco Barbieri, e la seconda della serie Un piedipiatti molto… Rock, di Tito Faraci e Lara Molinari.

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