Topolino 3170, la recensione
Abbiamo recensito per voi il numero 3170 di Topolino, contenente la conclusione de Il mistero delle tre medaglie di Massimo Marconi e Marco Mazzarello
Ultimo numero olimpico del settimanale, questo 3170, che vede infatti Il mistero delle tre medaglie giungere alla sua conclusione con il quinto capitolo, Fine dei giochi, sempre ad opera di Massimo Marconi e Marco Mazzarello. Dopo uno “spiegone” in cui veniamo definitivamente a sapere le reali motivazioni dei Paperanti e il ruolo dei piccoli “Oki-chi?”, la storia prende una svolta inaspettata e interessante. Marconi ci presenta, infatti, ben tre diversi finali - tre come le medaglie olimpiche - in cui fornisce vari esiti dell’avventura. Sebbene la narrazione si concluda sempre, ovviamente, con la salvezza della Terra dai loschi piani degli invasori alieni, cambia - e non di poco - l’apporto di Zio Paperone e soci, in particolare il ruolo di Ciccio nella vicenda. Insomma, non sappiamo se i nostri abbiano davvero vinto contro i Paperanti, ma di sicuro hanno partecipato. E come diceva Pierre de Coubertin (e i nipotini sono solleciti a ricordarcelo) è quello, ciò che conta.
Le olimpiadi sono finite, ma non lo è il classico appuntamento con W lo sport. Questa volta Marco Bosco, tramite i disegni di Ottavio Panaro, ci parla del tennis, dalle sue origini ottocentesche ad oggi.
Paperi nel labirinto, di Giorgio Figus e Antonello Dalena, si apre in medias res mostrandoci la singolare accoppiata Zio Paperone - Rockerduck alleati per la sopravvivenza. I due, a differenza del lettore, non sanno come sono finiti in un mondo che sembra uscito da un’opera di Escher, prima, e da un videogioco platform, poi, per passare in seguito ad altre ambientazioni. La spiegazione della bizzarra avventura, che troviamo nell’epilogo, è in fondo scontata e prevedibile. Ma rimane divertente vedere i due arcinemici costretti a collaborare per un fine comune, dovendo mettere da parte la profonda rivalità che definisce il loro rapporto.
Quanto influiscono, anche negativamente, le nuove tecnologie nella vita di tutti i giorni? Quanto finiscono per assorbirci? E ciò a cui tenta di dare risposta l’ultima storia della settimana, Topolino e l’invasione delle O.D.R.A., scritta da Lorenzo Camerini e disegnata da Emmanuele Baccinelli. Gli stereotipi dei patiti di tecnologia ci sono tutti. Code chilometriche per assicurarsi il nuovo gingillo tecnologico, presentazioni che strizzano l’occhio a quelle a cui ci abituato la Apple e l’azienda stessa, la Totalmente Necessario, il cui nome è tutto un programma: non si sa cosa presenteranno fino a quando non sveleranno il prodotto, ma la gente è in coda sulla fiducia, perché - una volta svelato - il nuovo prodotto sarà sicuramente qualcosa di irrinunciabile e da avere a tutti i costi! I pericoli di questa mania, pur ingigantiti all’inverosimile, sono ciò di cui si occupa questa storia, che ha tra i pregi quello di mostrarci come la tecnologia ci trasformi - letteralmente - in zombie. Topolino, l’unico a non essere affetto da questa mania, rischierebbe di scivolare nel solito cliché del perfettino, ma Camerini è abile a ribaltare la questione, mostrandoci perché il nostro non voglia saperne di utilizzare l’ultimo ritrovato della Totalmente Necessario, scavando nel passato del personaggio e dotandolo - cosa non semplice - di maggiore “umanità”.
Completano il numero tre autoconclusive. La prima è della serie Let's muuuv! Di Francesca Agrati e Giampaolo Soldati. Le altre due, entrambe ad opera di Enrico Faccini, sono rispettivamente parte delle serie Cose da sapere e Zucche vuote.