Topolino 3061, la recensione

PK si congeda con un finale esplosivo di Potere e Potenza sulle pagine di Topolino 3061...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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La memoria ci inganna sempre. Quando guardiamo indietro tutto ci sembra migliore. O forse siamo solo noi a essere peggiorati nel frattempo.

Francesco Artibani comincia così l'ultima parte di Potere e Potenza, un modo per rispondere alla serie di critiche e attacchi da parte di nostalgici fan di PKNA che aveva già preventivato mentre scriveva la storia. Ma non c'è motivo di difendersi, visto che il ritorno in quattro parti di PK è riuscito a soddisfare vecchi e nuovi lettori, offrendo un fumetto innovativo, ricco di elementi narrativi e graficamente impeccabile nonostante il formato ridotto. Il confronto con la prima serie sarebbe insensato, ma comunque quanto abbiamo letto in queste settimane ci ha regalato le stesse emozioni che provavamo sfogliando lo spillato alla fine degli anni '90,
Il gran finale è tutto action, con combattimenti, esplosioni, balzi nel vuoto e distruzione. Il merito principale va riconosciuto a Lorenzo Pastrovicchio e Max Monteduro, che sono riusciti a infilare tutto ciò nel formato libretto, con un'incredibile ricchezza di elementi e un perfetto equilibrio grafico che non risulta mai caotico. Le soluzioni grafiche adottate per realizzare una simile impresa forse sono più fini, meno evidenti delle bizzarre impostazioni di tavola di PKNA, ma sono ancor più pregevoli proprio perché meno evidenti e non finalizzate al mero virtuosismo grafico, ma efficaci per la narrazione e per l'economia dello spazio.
Non mancano però i momenti emozionanti: il dialogo tra PK e Odin Eidolon su Uno ammicca a un atteso ritorno che diventa esplicito nell'ultima tavola, mentre il commovente addio a Qui, Quo, Qua ci mostra che Paperino è sempre presente sotto la maschera da supereroe e la sua vita non scompare all'improvviso, soprattutto in quello che sembra essere il momento della fine. Ma questa non è la fine per PK, i lettori hanno votato per la distruzione della Ducklair Tower e da queste premesse partiranno le storie future; i due epiloghi ci mostrano prima un'interessante collegamento tra Potere e Potenza e gli eventi passati-futuri (vabbè, parlando di PK i paradossi temporal-verbali sono all'ordine del giorno), poi un cliffhanger che lascia presagire nuovi orizzonti da esplorare... Ora vogliamo solo sapere quando tutto ciò avverrà.
Ciò che va apprezzato di più dell'operazione Potere e Potenza è il coraggio. Il coraggio di aver riportato in vita un personaggio che, pur essendo tanto amato e richiesto a gran voce dai fan, era assente dalle scene da oltre un decennio. Il coraggio di non essersi abbandonati alla nostalgia, ma aver proposto una storia nuova che ha letteralmente raso al suolo l'ambientazione originale. Il coraggio di reinterpretare graficamente il protagonista, aggiornando il suo costume e il suo mezzo di trasporto. Il coraggio di affidargli una nuova spalla, dall'atteggiamento schietto che non lascia spazio a sorrisi e frasi consolatrici. Il coraggio di proporre tutto questo in una nuova collocazione editoriale.
Il coraggio di cambiare, di osare, di andare oltre, che è sempre stato l'elemento caratteristico di PK.

Se il primo e il secondo numero di "Topolino" con Potere e Potenza avevano un sommario interessante anche al di là dell'episodio di PK, l'albo della settimana scorsa offriva già buone storie che però erano "solo" una lettura in grado da fungere come valido riempitivo dopo la portata principale, fumetti simpatici o poco più. Ma questo numero 3061 dimostra l'aspetto peggiore di un settimanale antologico composto da un ampio bacino di sceneggiatori e disegnatori, con una qualità troppo altalenante da poter garantire un livello costante, in grado di convincere un lettore di fumetti all'acquisto incondizionato senza conoscere i nomi degli autori coinvolti. Nelle settimane precedenti sembrava che la redazione avesse assemblato un indice sopra la media, proprio per catturare i lettori casuali saliti a bordo del periodico Disney in occasione del ritorno, dimostrando il lato migliore della produzione attuale; proprio per questo su Badcomics.it a differenza di altri siti non ci siamo limitati a Potere e Potenza ma abbiamo recensito gli albi completi, volendo porre l'attenzione sulle potenzialità della scuola italiana che ogni anno produce centinaia di storie disneyane riproposte poi in tutto il mondo. Ma proprio in quest'ultima opportunità per presentarsi a un pubblico più ampio "Topolino" fa un passo falso, proponendo storie mediocri che sfruttano i personaggi in situazioni già viste più volte e senza elementi in grado di catturare il lettore. Sono episodi piatti che possono ancora intrattenere i lettori più giovani, ma per chiunque abbia già macinato anni di storie Disney non c'è alcun motivo di avvicinarsi a racconti privi di mordente che sfruttano i protagonisti caratterizzandoli quasi seguendo il loro stereotipo.
Indiana Pipps e il Mistero di Lovanda parte con ottime premesse, portando l'avventuroso cugino di Pippo in Provenza. Purtroppo l'inusuale ambientazione viene sfruttata solo dal punto di vista visivo, visto che narrativamente assistiamo a un'improbabile discesa di Merlino nel sud della Francia e il ritorno di Kranz alle prese con una pozione amorosa. Caos e poca avventura per gli standard di Indiana Pipps.
Paperoga e la vacanza di Billy vede lo strampalato papero aiutare Ciccio nel proposito di portare la capretta Billy in vacanza; la meta è un villaggio vacanze che non accetta capre (ovviamente) quindi i due sono costretti a travestirla, dando vita a una commedia degli equivoci che si conclude con una rapina sventata proprio dall'animale. Un soggetto che vorrebbe strappare risate, ma che riesce a essere simpatico solo grazie ai disegni.
Paperino, Paperoga e Gastone in Silenzio in Sala! è forse il fumetto più riuscito dell'albo dopo l'episodio di PK; è una storia breve di sole quattro pagine, ma riesce nell'intento di strappare qualche sorriso grazie a una divertente satira sulle persone che chiacchierano al cinema, arricchita da uno spiazzante finale.
Zio Paperone e i Tesori del Grande Blu - Abissi a 24 Carati è un altro viaggio di Paperone alla ricerca di tesori, come ne abbiamo già letti altri nelle settimane passate. Qui però si può constatare come non ci sia il minimo coinvolgimento emotivo e la caratterizzazione del personaggio è meno interessante, ma va riconosciuta un'incredibile cura nella rappresentazione dei fondali marini.

Il "Topolino" che abbiamo visto nelle ultime settimane, in grado di tenersi in piedi solo grazie a una o due storie ben realizzate, ci è piaciuto molto ed è quello che vorremmo vedere sempre più spesso in edicola. Purtroppo non possiamo dire lo stesso di "Topolino 3061", che al di là dello straordinario epilogo di Potere e Potenza offre ben poco.
Settimana prossima c'è comunque un'altra occasione di giocare le proprie carte migliori, visto che nonostante l'assenza di PK molte persone acquisteranno settimanale per avere l'ultima parte del PK Blaster, confidiamo in un numero in grado di non sfigurare.
E ovviamente, aspettiamo con trepidazione una nuova avventura PK, che sarebbe stupido non riproporre considerando l'esplosiva accoglienza che il pubblico gli ha riservato in questo mese. Gli autori hanno già lasciato trapelare che le idee per le nuove storie ci sono ed è solo questione di tempo...

PK è tornato e con lui i Pkers.

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