Topolino 3060, la recensione

La portata principale di Topolino 3060 è la terza parte di Potere e Potenza, dove PK viaggia fino all'Islanda per affrontare una pattuglia evroniana...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


Condividi

Terza parte di Potere e Potenza, l'episodio ha il compito di traghettare al gran finale di settimana prossima; nelle quattro puntate che compongono la storia si percepisce come questa sia quella più "di servizio", funzionale a far causare a PK un grave errore di cui inevitabilmente pagherà le conseguenze nella conclusione della vicenda.
Dopo aver volato e viaggiato sott'acqua grazie alla nuova Pikar, il papero mascherato arriva sull'isola islandese di Grimsey, dove i villaggi sono stati aggrediti dai troll della scogliera; si tratta in realtà di evroniani, che collaborando con Morgan Fairfax schiavizzano la popolazione locale in una base segreta sotterranea. In questa trasferta Lorenzo Pastrovicchio può sbizzarrirsi con le ambientazioni: le location sottomarine, i paesaggi islandesi e i fondali della base evroniana sono una gioia per gli occhi, ma ancor più strabiliante è il combattimento contro l'orda di evroniani superpotenziati e la successiva fuga dalla base, dimostrando ancora una volta come una simile cura visiva sia possibile anche in un albo di formato ridotto come "Topolino".
Tra una colta citazione fumettistica (il PK che solleva la Ducklair Tower riprende lo Spiderman di Dikto) e una strizzata d'occhi meta-narrativa (il Morgan Fairfax costretto a rinunciare all'ormai caratteristica spiegazione del suo piano malvagio), Francesco Artibani regala ai lettori anche un grande ritorno: Trauma, l'evroniano geneticamente modificato introdotto in una memorabile storia di Tito Faraci, viene riportato in scena in modo indiretto, quando l'Imperatore Ggrodon scaglia contro PK alcune sue riproduzioni. Potrebbe essere una sequenza interessante, ma visto che il combattimento si conclude in un paio di pagine grazie al nuovo costume del supereroe, questo ritorno si riduce a un misero fanservice che rischia addirittura di sminuire uno degli avversari più temibili di Paperinik New Adventures.
Ma l'intero episodio ruota attorno a una scelta morale che Paperinik deve affrontare, in conflitto più che mai con la nuova intelligenza artificiale che cerca in tutti i modi di aprirgli gli occhi e dimostrargli che con la sua etica non riuscirà mai ad affrontare un'invasione aliena e salvare la Terra. Il supereroe è costretto a prendere una scelta, un bivio simile a quello proposto dal sondaggio ai lettori di cui vedremo il risultato tra pochi giorni; Pikappa è spaccato in due tra il legame con la tradizione i coi suoi sentimenti da un parte, ma il senso pratico e la spinta innovativa dall'altra... Quale avrà la meglio?

Ovviamente sono presenti altre storie su Topolino 3060, le due più interessanti dedicate a Paperone, con l'intento di mostrarci il cuore d'oro che nasconde dietro la palandrana da avido miliardario.
Paperino, Zio Paperone e una (un'altra) questione di piume si preannuncia fin dal titolo come ideale "sequel" di un'altra storia scritta da Vitaliano qualche anno fa, ma in realtà non ha collegamenti diretti con essa; l'unico elemento in comune è la tematica del rapporto tra Paperone e la sua famiglia, al centro della scena dopo che suo nipote Paperino è stato rapito dai Bassotti. Un finale un po' melenso fa crollare la trama imbastita fino a quel momento e che sembrava puntare in un'altra direzione, ma la storia rimane comunque divertente per una serie di battute azzeccate e i simpatici disegni di Soffritti.
L'altro viaggio nell'animo del ricco papero è Zio Paperone e il tesoro di Capitan River, un'avventura che lo riporta nella cittadina di Dawson dove ha cominciato la sua carriera di cercatore d'oro; la caccia a un antico tesoro diventa così un'occasione di respirare nuovamente l'aria del Klondike e riscoprire quanto sia forte il legame con le proprie radici. Un finale emozionante e tavole con personaggi dalla forte espressività rendono speciale una storia con un soggetto ormai visto più e più volte.
Purtroppo non riescono a distinguersi nello stesso modo le altre tre storie dell'albo.
Andiamo al Cinema? - Il Film Sportivo ripercorre la vicenda-tipo dei film sportivi, come questa miniserie ha già fatto con tutti gli altri generi cinematografici, ma sia i disegni che la sceneggiatura hanno la stessa qualità mediocre che abbiamo riscontrato negli ultimi episodi.
Nonna Papera e la Gran Delizia dei Coot è una storia abbastanza retorica, una riflessione sulla superiorità della vita rurale sulla società industrializzata; potrebbe essere sviluppata in modo di certo meno superficiale, ma ciò che rende quasi fastidiosa la lettura sono i disegni, con personaggi dotati di espressioni fisse nel vuoto che li rendono quasi degli automi incapaci di trasmettere le proprie sensazioni.
Gambadilegno in Un Furto Quasi Perfetto è poco più che una barzelletta, con un esito addirittura prevedibile, penalizzata da uno stile grafico un po' confusionario.

Continua a leggere su BadTaste