Topolino 3059, la recensione

Su Topolino 3059 arriva il secondo episodio di Potere e Potenza: per PK è finito il tempo dei mantelli...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Potere e Potenza - Episodio #2 continua senza soluzione di continuità dove la settimana scorsa si era interrotta la prima puntata, con Paperinik braccato dagli evroniani all'interno della camera Omega deve decidere se combattere o distruggere la Ducklair Tower... ma questa scelta è rinviata di un paio di settimane, visto che sappiamo bene essere demandata al risultato del sondaggio dei lettori.
Fortunatamente l'intervento di un'intelligenza artificiale dotata di armatura potenziata salva il papero mascherata... ma non si tratta dell'intelligenza artificiale che i Pkers si aspettavano. Niente Uno, ma una sua versione più diretta, senza alcuna intenzione di lasciarsi andare a battute e sentimentalismi, ma dotata di una schiettezza e di un senso pratico che sono più adatti al campo di battaglia. Questi commenti si abbattono su Paperinik e lo disorientano, quando si rende conto di non avere al suo fianco un amico o un compagno, ma un severo superiore in grado di spiegargli in che modo deve svolgere la sua attività.
La prima operazione da affrontare è un completo restyling del costume da supereroe: come ci hanno insegnato Dollar Bill in Watchmen e Stratogale ne Gli Incredibili, il mantello non aiuta in alcun modo a combattere il crimine, perciò ecco arrivare per PK una tuta supertecnologica sviluppata da Everett Ducklair in persona, dotata anche di un'arma integrata che fa le veci dello Scudo Extransformer.
Se il primo episodio di Potere e Potenza ci ha introdotto al nuovo universo narrativo, questa seconda parte infrange buona parte dell'innocenza presente nelle serie precedenti: Paperinik non può comportarsi con compassione nei confronti di un esercito di alieni invasori, dev'essere spietato e utilizzare armi più letali di un pugno telescopico. Mentre le funzionalità di questa nuova tuta sono ancora da scoprire, scopriamo anche il nuovo velivolo con cui PK raggiunge la Nuova Zelanda, dove tenta di scoprire quali siano i piani di Nebula Faraday, ormai in combutta con gli spietati alieni viola. Tra scontri e inseguimenti aerei, citazioni al finale di PK2 e onomatopee che omaggio una scomparsa xerbiana, è la componente action a rubare la scena in questo secondo episodio, con sequenze avvincenti realizzate attraverso un ottimo utilizzo dello spazio su carta, essendo riusciti a non far pesare troppo le pagine in meno rispetto alla settimana precedente.
La missione a Cape Dominion ha comunque anche una buone dose di umorismo, tra la goffa trasformazione di PK e i suoi scambi di battute pungenti con la sua nuova insofferente spalla artificiale. Con altri grandi ritorni già annunciati per la prossima settimana, non possiamo che riprendere l'attesa, compiacendoci della nuova direzione che ha intrapreso la serie.
A questo punto, sperare nel ritorno di Uno o il recupero del costume originale di Paperinik significherebbe non aver colto lo spirito di PK: da sempre il personaggio ha preso le distanze dalla tradizione e ha sperimentato, percorrendo nuove strade mosso dalla volontà di sorprendere e infrangere paletti.
Ora, dopo Paperinik New Adventures e PK2, è iniziata la terza fase di PK e non si torna più indietro.
"Il tempo dei mantelli è finito..."

Dopo esserci lasciati alle spalle PK, Topolino 3059 ci offre due storie lunghe dalla qualità sopra la media.
Zio Paperone alla ricerca di sé stesso ha per protagonista un Paperone più energico e avventuroso che mai, come lo abbiamo visto solo nelle più concitate storie di Barks o della serie Ducktales; non riuscendo più a tuffarsi nel suo oro, il miliardario affronta un viaggio fino alla Scozia, con la speranza che la sua patria lo faccia rinsavire. Tra improbabili mezzi di trasporto e una vecchia conoscenza incontrata inaspettatamente la storia accompagna il lettore a una potente morale finale, trasmessa con sentimento e in grado di smuovere anche i lettori più burberi.
Dopo la rapida e dimenticabile Paperino e il Sarchiapottolo è il turno di una bella storia che presenta una struttura particolare: La Versione di Gambadilegno è infatti suddivisa in due tempi, diversi tra loro per atmosfera e ambientazione, ma la suddivisione è ben congegnata soprattutto per trasmettere il messaggio al lettore in modo efficace. Gambadilegno è colpevole di un furto e in tribunale il giudice sottopone a processo il furfante interrogando soggetti sicuri che sia stato lui a commettere un furto; la storia potrebbe concludersi così e non si allontanerebbe da soggetti simili già comparsi sul settimanale Disney, ma è la seconda parte a ribaltare le carte in tavola. Intrappolato in un carcere fin troppo simile a quello de "Le Ali della Libertà", Gambadilegno organizza un'evasione, ma al contempo riesce a dimostrare di non essere il colpevole, mettendo a tacere tutti quelli che lo sfruttano come capro espiatorio. Un ottimo racconto che dimostra quali possono essere gli errori della giustizia e i danni creati dai pregiudizi.
Se questa è la qualità media che ci può offrire Topolino, speriamo che il valore delle storie non si abbassi drasticamente una volta che il "purosangue" Pikappa non attirerà più orde di lettori...

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