Tomb Raider - La leggenda di Lara Croft, la recensione: una trasposizione non perfetta che centra l’essenza del personaggio

Tomb Raider - La leggenda di Lara Croft è una serie TV animata in grado di conquistare sia i fan della saga videoludica che gli spettatori occasionali

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Sviluppato da Core Design nel lontano 1996, Tomb Raider è diventato in pochi mesi un’opera di culto. Un’opera in grado di superare i limiti del medium videoludico, approdando nella cultura pop a tutto tondo. Questo ha permesso la nascita di diversi seguiti e di altrettante trasposizioni in altri linguaggi. L’archeologa e avventuriera Lara Croft è stata infatti protagonista di fumetti, film, romanzi e serie TV, diventando di conseguenza una vera e propria icona digitale.

A partire dal 2013, però, il franchise ha subito un netto scossone. Per tentare di dare al pubblico qualcosa di nuovo, Crystal Dynamics ha messo mano alla mitologia di Lara, dandole un passato maturo e tragico. Nasce così la trilogia “Survivor”, pensata per raccontare le prime avventure di una giovane esploratrice, costretta a confrontarsi con situazioni pericolose e con avvincenti misteri da svelare. Al termine di questo trittico di videogiochi troviamo una protagonista cresciuta e maggiormente consapevole delle proprie azioni. Allo stesso tempo, però, siamo di fronte a una Lara turbata dalle avventure vissute, che l’hanno privata di alcune tra le figure più importanti della sua vita.

Come può una ragazza tanto turbata diventare la “razziatrice di tombe” che abbiamo amato negli anni Novanta? Come si collega questa trilogia “Survivor” con il prossimo gioco in uscita? Domande alle quali Tomb Raider - La leggenda di Lara Croft tenta di rispondere. La nuova serie animata in otto episodi disponibile su Netflix è un seguito ufficiale di Shadow of the Tomb Raider e mette le basi per il futuro della saga. Ma basterà questo per rendere lo show interessante?

Un personaggio tormentato

Come già accennato, Tomb Raider - La leggenda di Lara Croft è ambientato dopo gli eventi di Shadow of the Tomb Raider. Troviamo quindi una Lara traumatizzata per la morte del suo mentore Conrad Roth, decisa ad allontanare tutti i suoi amici (tra i quali spiccano Jonah e Zip) e decisa a non vivere all’interno della magione Croft per colpa dei fantasmi che la perseguitano. Per evitare di fermarsi e doversi confrontare con i propri pensieri, Lara preferisce gettarsi in una missione dopo l’altra, rischiando continuamente la propria vita. Quando durante una serata di beneficenza le viene sottratto un prezioso manufatto, la nostra protagonista si trova però catapultata in un’avventura più grande di quanto possa anche solo immaginare. Un’avventura che potrebbe mettere in pericolo non solo i suoi cari, ma il mondo intero.

Tomb Raider - La leggenda di Lara Croft è una dichiarazione d’amore nei confronti del franchise videoludico. Personaggi, dinamiche e situazioni sembrano fuoriuscire direttamente da uno dei vari capitoli della saga, con tanto di “boss finali” da sconfiggere. Per quanto riguarda la sceneggiatura vera e propria, la trama appassiona e intrattiene. Certo, talvolta alcuni passaggi logici sono un po’ ingenui e l’elemento sovrannaturale viene assorbito dai protagonisti con eccessiva tranquillità, ma poco importa visto l’ottimo ritmo con il quale la storia viene raccontata. Questo ritmo viene poi accompagnato da una sapiente evoluzione psicologica della protagonista, che muta nel corso degli otto episodi della serie. La Lara della prima puntata è ben diversa dalla Lara del finale di stagione, avvicinandosi così allo stoica eroina che abbiamo imparato ad amare negli anni Novanta. Una costruzione precisa e puntuale, che dimostra l’amore della showrunner Tasha Huo nei confronti del personaggio.

Animazione fa rima con azione

Da un punto di vista tecnico, Tomb Raider - La leggenda di Lara Croft presenta alti e bassi. Alcune animazioni durante le scene più tranquille sembrano scricchiolare, i volti non trasmettono sempre le emozioni dei personaggi e siamo ben lontani dalla qualità di prodotti come Arcane o The Legend of Vox Machina. Il risultato è comunque piacevole, soprattutto quando subentrano le scene d’azione. Questi momenti più frenetici dimostrano un ottimo uso della “macchina da presa”, un buon mix tra disegni 2D e modelli tridimensionali e, in generale, un comparto animazioni di tutto rispetto. Il balzo rispetto alle altre scene è evidente, a dimostrazione di quanto la serie punti sull’avventura e sulle acrobazie di Lara.

A proposito delle acrobazie di Lara: in questa nuovo titolo si nota una marcata esagerazione delle sue capacità, che la fanno assomigliare più a Dante di Devil May Cry rispetto a una “semplice archeologa”. La nostra eroina compie salti di svariati metri, cade da altezze impensabili e sferra colpi in grado di piegare il metallo. Trattandosi di un prodotto d’animazione si può anche passare sopra a queste scelte, ma è evidente un distacco rispetto al materiale originale. Nella succitata trilogia “Survivor”, infatti, Lara era sì molto resistente, ma anche molto umana. Un elemento che si spera di vedere nella prossima eventuale stagione della serie, soprattutto alla luce del finale lasciato aperto nell’ultimo episodio.

Se la colonna sonora della serie convince, ma senza far gridare al miracolo, a lasciare particolarmente il segno è il doppiaggio. Un doppiaggio che ripesca alcune voci storiche, dato che Lara è interpretata ancora una volta da Benedetta Ponticelli e Jonah ancora da Diego Baldoin. Una scelta che conferma la continuità con i videogiochi e la cura rivolta in questa direzione dalla produzione.

Conclusioni

Tomb Raider - La leggenda di Lara Croft è probabilmente la miglior trasposizione mai realizzata della saga videoludica nata nel 1996. Una trasposizione magari non perfetta, ma in grado di raccogliere l’essenza del personaggio e delle sue avventure per poi esporle sia a un pubblico di appassionati che a coloro che non hanno mai incrociato il cammino dell’aitante archeologa. Per chi ama le storie d’azione in pieno stile Indiana Jones, magari in cerca di una serie animata meritevole di attenzione, Tomb Raider - La leggenda di Lara Croft è esattamente l’opera perfetta. La speranza è che possa servire anche a tutti coloro che non si sono mai avvicinati alla serie videoludica per scoprire il fascino che si cela nel linguaggio dei videogiochi.

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