Tom Sawyer, la recensione
Abbiamo recensito per voi la nuova edizione J-POP di Tom Sawyer, manga di Shin Takahashi
Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.
Lo scorso febbraio, a distanza di quasi dieci anni, J-POP ha riportato in fumetteria Tom Sawyer in una nuova ed elegante veste editoriale. Il manga è stato serializzato nel 2004 sulla rivista nipponica Melody, edita da Hakusensha, e porta la firma di Shin Takahashi, noto in Italia grazie ai successi internazionali Lei, l’arma finale, Un frammento di te e Yuki e Tsubasa - Ali sulla neve.
La trama è costruita essenzialmente su quella originale del classico letterario e ne ripercorre i punti essenziali, come il gioco a emulare i pirati, la caccia al tesoro e l'omicidio di cui sono testimoni loro malgrado i protagonisti.
Non esiste un corrispettivo di Huckleberry Finn, inseparabile compagno di peripezie e grande amico di Tom, ma è stato sostituito in un certo qual modo con la figura inedita di Haru: una giovane donna di Tokyo tornata dopo diversi anni nella piccola cittadina di mare, dove è nata e cresciuta, in occasione del funerale della madre.
È proprio lei il fulcro della vicenda, dietro cui si cela lo stesso autore, che ripercorre la propria adolescenza facendola assaporare al personaggio per la prima volta in età adulta. A suo tempo, infatti, Haru vi aveva dovuto rinunciare a causa della stravaganza dei costumi della madre, che l'avevano isolata da tutti nel villaggio natale.
Il dolore dei ricordi che emergono dai luoghi di un passato che la donna ha cercato in ogni modo di cancellare lascia man mano il posto alla spensieratezza, portandola a fare autoanalisi e spingendola a riappropriarsi della propria esistenza, dei propri sogni; riscoprirà inoltre la sua passione per il disegno, lei che è dotata di un talento naturale.
Tom Sawyer è il resoconto di un'estate straordinaria e irripetibile, ideale da sfogliare proprio in questo periodo dell'anno, facendosi catturare dall'atmosfera e dal suo spirito; è uno shojo che racconta avventura e sentimento con estrema delicatezza e una malinconica stemperata non di rado dall'uso di chibi o comunque gag in stile umoristico.
Il tratto di Takahashi è immediato, essenziale e mostra un segno che si presta benissimo a esprimere l'essenza delle scene che intende rappresentare. Talvolta i soggetti sembrano dei bozzetti che contrastano con la cura riservata agli sfondi su cui si muovono: un effetto particolarmente suggestivo che riesce a catturare con efficacia la sfuggevolezza e la poesia di un periodo che resteranno per sempre custoditi nella mente e nel cuore.
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