Tom Clancy's Jack Ryan (stagione 3), la recensione

La stagione 3 di Tom Clancy's Jack Ryan regala agli appassionati di spy thriller un'avventura ricca di tensione, cco la nostra recensione

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La recensione della stagione 3 di Tom Clancy's Jack Ryan disponibile dal 21 dicembre su Prime Video

Le avventure di Jack Ryan nella stagione 3 assumono delle caratteristiche internazionali che aumentano i rischi e la spettacolarità della serie con star John Krasinski tratta dai romanzi scritti da Tom Clancy.
Nonostante un intreccio che in più momenti rende complicata la visione, tra cospirazioni globali e potenziali tradimenti, la capacità di intrattenere e la qualità tecnico-artistica si mantengono sempre alte.

La trama della stagione 3 di Jack Ryan

La storia riprende con il protagonista impegnato in una missione della CIA a Roma, dove viene a conoscenza di un piano segreto per riportare al potere l'Impero Sovietico, il progetto Sokol, a distanza di 50 anni dalla sua chiusura. Mentre Jack cerca di confermare le informazioni ricevute dalle sue fonti, la situazione gli sfugge di controllo e si ritrova a essere accusato di tradimento, dovendo così iniziare a fuggire dal suo stesso governo. L'agente compierà un viaggio attraverso l'Europa formando nuove improbabili alleanze e affrontando nemici inediti, mentre il tempo a disposizione per evitare una catastrofe globale diminuisce sempre di più.

Un ruolo perfetto per John Krasinski

I fan di The Office difficilmente avrebbero potuto immaginare John Krasinski in versione agente segreto mentre affronta missioni ad alto rischio e tasso di adrenalina, eppure l'attore si è calato alla perfezione nel ruolo di Jack Ryan, contraddistinto da intelligenza e prontezza di riflessi, ma perfettamente credibile nella parte di un uomo comune alle prese con eventi globali potenzialmente devastanti.
La terza stagione della serie targata Amazon è composta da otto puntate, ognuna in grado di proporre scene d'azione e svolte inaspettate, con continui ribaltamenti delle carte in tavola. L'arrivo del nuovo showrunner, Vaun Wilmott, sembra si sia rivelato infatti vincente per dare nuova forza e ritmo alla narrazione che si scorre rapida senza mai annoiare, pur rendendo il binge-watching più impegnativo rispetto ad altri progetti.
La struttura creata dagli autori sembra infatti più adatta a una visione settimanale rispetto a una maratona davanti al piccolo schermo, ma la complessa rete di alleanze e piani non ostacola comunque il coinvolgimento degli spettatori, trascinati in un mondo di spie che appare comunque realistico nonostante le situazioni estreme legate a un potenziale conflitto global.

Un cast di livello

Uno degli elementi più convincenti della serie di Prime Video è l'interpretazione dei protagonisti: oltre a Krasinski, Wendell Pierce e Michael Kelly, nei ruoli di James Greer e Mike November, sostengono con efficacia l'evoluzione del racconto e la gestione degli imprevisti durante le missioni, offrendo un ritratto delle alleanze e delle insidie che affronta il protagonista ben calibrato dal punto di vista umano.
Il cast dei nuovi episodi è tuttavia davvero ricco di attori di talento e gli arrivi in questa stagione, come quello di Nina Hoss nel ruolo del presidente Alena Kovac, o James Cosmo nella parte di Luca, danno spessore al racconto proponendo personaggi complessi e ricchi di sfumature, non scivolando mai in rappresentazioni unidimensionali delle figure che rappresentano all'interno della narrazione.
Betty Gabriel nel ruolo di Elizabeth Wright e Peter Guinness in quello di Petr sono poi delle aggiunte ben calibrate sulle esigenze del racconto, condensato in soli otto, intensi, episodi.

Uno spy thriller ben costruito

La serie Jack Ryan sembra un progetto in continua evoluzione che, dopo due stagioni dall'approccio alle volte più leggero, si è immersa totalmente nell'atmosfera action tipica delle storie di Tom Clancy, mantenendo però il legame con la realtà grazie all'eroico Ryan e alle sue caratteristiche più vicine a quelle di un uomo comune rispetto a un supereroe in stile Marvel.
I registi impegnati in questa stagione (Jann Turner, Kevin Dowling e David Petrarca) sono stati particolarmente attenti nel rappresentare la storia con un approccio cinematografico, ma rimanendo ancorati a quegli elementi che rendono il protagonista così apprezzabile e coinvolgente. L'agente della CIA non esce quasi mai indenne, fisicamente e psicologicamente, dagli scontri e Krasinski è in grado di rappresentare gli effetti degli eventi sul suo personaggio con bravura, spaziando dall'incredulità alla determinazione, ma senza mai proporre una performance eccessiva. Le sue interazioni con Pierce e Kelly sono uno degli elementi più riusciti delle puntate e la consapevolezza che la prossima stagione della serie sarà l'ultima suscita un po' di dispiacere, soprattutto nell'assistere alla maturazione dei personaggi e della narrazione.
Per chi ama le storie di spie e di cospirazioni globali, Tom Clancy's Jack Ryan si conferma come una visione imperdibile, offrendo un intrattenimento di buon livello e un racconto ricco di tensione e persino realistico. Le nuove location e il debutto di personaggi inediti aggiungono la giusta dose di novità alle avventure dell'agente e il season finale lascia la voglia di assistere al prossimo capitolo della storia.

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