Tokyo Ghoul 1, la recensione

Abbiamo recensito per voi il primo numero di Tokyo Ghoul di Sui Ishida, nuovo fenomeno nipponico portato in Italia da J-Pop

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Insieme a Wallman di Boichi e forse più, Tokyo Ghoul era il titolo J-POP più atteso alla scorsa Lucca Comics & Games. Il secondo volume è appena uscito in Italia ma stiamo parlando di un evento editoriale strepitoso in patria, un titolo che si attesta ai primi posti a ridosso di protagonisti assoluti del mercato come One Piece e L'Attacco dei Giganti.

Per spiegare questo fenomeno creato da Sui Ishida, occorre ripescare una figura nota del folklore e della mitologia araba, il Ghoul, un demone, un mostro che si nutre di sangue e carne umana. È la nuova, originale risposta o riproposta di un genere che ormai sta spopolando ai quattro angoli del globo, grazie a opere come The Walking Dead o Twilight. Il fumetto di Ishida sembra proprio una personale rivisitazione in stile fusion dei travolgenti fenomeni multimediali firmati da autori come Robert Kirkman e Stephenie Meyer.

I ghoul sono esseri che da sempre vivono camuffati tra gli umani. Per loro la nostra specie ha lo stesso valore che noi possiamo affibbiare a una mucca o a un maiale: riserve di cibo. Solitamente schivi e discreti, questi mostri stanno accentuando i loro attacchi nella città di Tokyo e l'aura di mistero e leggenda che li circondava è mutata ormai in inquietante realtà. A farne le spese è il giovane studente universitario Kaneki, che incontrerà di persona uno di questi micidiali predatori con esiti alquanto inattesi, che cambieranno per sempre la sua vita.

Tokyo Ghoul contiene l'ABC dell'intrattenimento: azione, suspense, brivido e la solita divertita autoironia tipica del fumetto giapponese. Ci accompagna tra le vie e i quartieri della sua capitale in una speciale distopia in cui, secondo il miglior decalogo di un maestro come Tiziano Sclavi, non è sempre ciò che più spaventa a rivelarsi il vero mostro. Sui Ishida si dimostra un autore completo che merita tutto il seguito e la stima ricevuti; il suo soggetto, la sua sceneggiatura e i suoi disegni colpiscono e stravolgono il lettore. L'inseparabile amico Hide, l'irresistibile Touka e la variegata schiera di ghoul che Kaneki incontrerà durante gli episodi, posseggono un fascino e caratterizzazione esemplari. Per l'ennesima volta un mangaka fa suo un elemento culturale a lui estraneo, lo assimila rielaborandolo e lo trasforma in qualcosa di tipicamente nipponico e globale al tempo stesso; storia di un successo annunciato anche nel nostro Paese.

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