Titans 1x08, "Donna Troy": la recensione

La nostra recensione dell'ottavo episodio della prima stagione di Titans, intitolato "Donna Troy"

Condividi
La misteriosa organizzazione sulle tracce di Rachel è stata smantellata con la distruzione del suo terrificante "quartier generale", e la madre della giovane è stata liberata dalla sua prigionia.

È un nuovo inizio, potenzialmente roseo, per i Titani. Sfruttando questo raro momento di quiete, il gruppo si divide. Kory, Gar, Rachel e sua madre decidono di mettersi in viaggio alla volta dell'Ohio, dove si trova un rifugio pronto ad accoglierli. Nel frattempo, Dick decide di far visita a una sua mica di vecchia data: Donna Troy. I due si conoscono da anni, da quando con i nomi di Robin e Wonder Girl erano i sidekick di Batman e Wonder Woman. Dick è alla ricerca di consigli, dopo aver deciso di mettersi il passato come Ragazzo Meraviglia alle spalle. I due iniziano anche a indagare su un misterioso sindacato criminale.

Kory, intanto, inizia a ricordare qualcosa del suo turbolento passato, con Rachel che si offre di aiutarla a recuperare la memoria con i suoi poteri di guarigione: le risposte che si nascondono nella mente dell'aliena, però, rivelano un concreto pericolo.

Con Donna Troy inizia di fatto il secondo atto della prima stagione di Titans. La prima fatica dei protagonisti, che ha portato alla formazione del gruppo e alla sconfitta dell'organizzazione desiderosa di mettere le proprie mani su Rachel, è oramai alla spalle. La narrazione, dunque, procede su una duplice pista: da un lato, c'è il passato di Kory a tenere banco (scopriremo infatti come la bella aliena sia apparentemente giunta sulla Terra per dare la caccia a Rachel), dall'altro, c'è il futuro di Dick Grayson ancora tutto da scrivere. Nel portare avanti quel processo di espansione di un universo narrativo neonato e pieno di potenzialità, Titans si rivela nuovamente un ottimo strumento catalizzante, perfettamente funzionale all'introduzione di nuovi personaggi. In questo caso, come suggerito dallo stesso titolo, assistiamo all'esordio di Donna Troy, alias Wonder Girl. Come nel caso di Dick, anche lei ha un passato tragico alle spalle, e anche lei è stata adottata da uno dei super eroi più famosi e potenti del mondo per diventarne la spalla, decidendo più tardi di staccarsi dal proprio mentore per incominciare una nuova vita.

Nonostante sia un episodio molto discorsivo, Donna Troy è un capitolo della storia molto ben riuscito, fortemente incentrato sui personaggi, che permette alla trama di fare un ulteriore balzo in avanti, con uno sviluppo tentacolare e imprevedibile. La scissione della narrazione permette ai due diversi filoni di dispiegarsi nel modo più armonico possibile, dando poi spazio, nelle battute finali, a un cliffhanger che andrà nuovamente a ricongiungere tutti i personaggi principali.

La Wonder Girl di Conor Leslie si rivela un personaggio apprezzabile e coerente, e non solo grazie all'indubbio fascino dell'attrice, perfettamente calata nella sua parte. Questa iterazione di Donna Troy, personaggio creato da Bob Haney e Bruno Premiani sulle pagine di The Brave and the Bold #60 (1965), è un ibrido plasmato basandosi non solo sulle molteplici versioni della donna presentate nella complessa continuity della DC Comics, ma anche prendendo ispirazione dalla seconda Wonder Girl, Cassie Sandsmark. Il tratto canonico più riconoscibile del personaggio è la sua scelta di essere una fotografa nella sua "vita civile".

Sotto l'aspetto visivo, la resa dei poteri di Donna - che vediamo appena - è spettacolare, così come è appagante la sequenza della battaglia sul treno combattuta da Kory contro la polizia desiderosa di catturarla.

Il grande mistero parzialmente svelato nel corso della narrazione, vede proprio Kory teoricamente destinata a uccidere Rachel, e per la prima volta vengono pronunciati i nomi in codice dei due personaggi: Starfire e Raven.

Inoltre, nel flashback iniziale ambientato nel passato, viene esplicitamente menzionato Joker, la nemesi del Cavaliere Oscuro. Le riflessioni che vengono fatte sulla reale natura del super criminale, così come su quelle di Batman e Wonder Woman, sono perfettamente coerenti con la natura più pura e tradizionale di questi personaggi.

Continua a leggere su BadTaste