Tiny Tina’s Wonderlands, Borderlands in salsa D&D | Recensione
Dopo numerose ore passate a combattere creature fatate, siamo finalmente pronti per darvi la nostra opinione su Tiny Tina's Wonderlands
Il perfetto bilanciamento tra gioco di ruolo, umorismo e looter shooter è piaciuto moltissimo ai giocatori di Borderlands, che hanno spesso ribadito il proprio amore per questo DLC. Gearbox ha quindi deciso di ascoltare il proprio pubblico, dando vita a Tiny Tina’s Wonderlands, titolo stand-alone con gli stessi presupposti dell’espansione di nove anni fa.
https://www.youtube.com/watch?v=Ikqs6B4ozM0
PAROLE, PAROLE, PAROLE
Esattamente come accaduto nel 2013, anche in questo nuovo titolo seguiamo Tina e la sua irrefrenabile voglia di fare da DM in una sessione di gioco di ruolo. Questa volta, però, tocca agli avventurieri spaziali Frette, Valentine e alla recluta interpretata dal giocatore assecondare la strana ragazza. Il gruppo si avventurerà quindi nelle terre magiche di Bunkers & Badasses per impedire che un classico signore del male prenda il sopravvento sull’intero regno.
La trama alla base del gioco è molto semplice, ma la bravura degli scrittori di Gearbox sta nel loro modo di raccontare, piuttosto che nel racconto in sé. Ci troviamo di fronte, infatti, a quest tanto folli quanto divertenti, mitragliati costantemente da una vagonata di dialoghi. Non stiamo scherzando. Difficilmente passerete più di qualche secondo in silenzio, dato che Tina e tutti i vari personaggi non fanno altro che parlare per la maggior parte del tempo. Dialoghi (quasi) sempre stupidamente brillanti, in grado di lasciare il sorriso stampato sulla faccia del giocatore.
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Qui, però, ci sentiamo di evidenziare una critica per il nostro territorio. Per la prima volta Gearbox ha deciso di non far doppiare il titolo nella nostra lingua. Questo spinge l’utente medio a passare metà del tempo a leggere i sottotitoli in italiano per comprendere la storia. L’effetto finale è quello di stancare rapidamente occhi e testa, dato che ci troveremo ad affrontare situazioni frenetiche, ma cercando di non perdere il filo (il)logico della storia. Non è questione di sapere o non sapere l’inglese, in questo caso. È questione di accessibilità e di fruizione. In poche parole: non potevano scegliere titolo peggiore per privarci dell’ottimo audio italiano dei vari Borderlands.
Al di là di questa critica, la storia e i personaggi funzionano sempre alla grande, dimostrando ancora una volta quanto Gearbox sia in grado di divertirsi e di divertire attraverso il linguaggio videoludico.
BALESTRE A PALLETTONI
Da un punto di vista ludico, Tiny Tina’s Wonderlands è estremamente in linea con Borderlands 3. Talvolta forse troppo. Il mondo fantasy che contraddistingue la nuova opera del team americano, infatti, influenza il design estetico del gioco, ma raramente è riuscito a trasportarci in un mondo lontano dal più volte citato Borderlands. Certo, le granate sono state sostituite dagli incantesimi e le pistole hanno spesso un design più medievaleggiante, ma la sostanza poco si discosta dal materiale originale.
Questo non è per forza di cose un difetto, anzi. Se avete amato le principali iterazioni del franchise di Gearbox sicuramente vi troverete qui a vostro agio, amando ogni singolo elemento di gioco. Dal canto nostro, però, speravamo in qualcosa di più “innovativo”, in grado di farci respirare maggiormente l’atmosfera alla Dungeons & Dragons.
Ammettiamo, però, di essere rimasti sinceramente colpiti dalla personalizzazione del personaggio. Ci riferiamo non tanto all’estetica, bensì alla creazione di una build che, mano a mano che si sale di livello si fa sempre più interessante. Sbloccare più classi e perfezionare il proprio personaggio trasmette una chiara sensazione da gioco di ruolo, che ci ha rapidamente riportato alla memorai le numerose sessioni di gioco passate al tavolo con i nostri amici a immaginare mondi fantastici.
Tra una quest e l’altra, il giocatore si troverà poi a vagare per l’overworld. Esattamente come nel più classico dei JRPG, il nostro protagonista potrà esplorare una mappa dove affrontare incontri casuali e aprire casse del tesoro. Una scelta sicuramente molto apprezzata dal punto di vista del design, ma che ha anche puntato i riflettori sui alcuni caricamenti non proprio immediati. Affrontare un nemico casuale significa dare il via a un breve caricamento che ondeggia tra i 5 e i 10 secondi. Si tratta di poco tempo, ma che rompe il ritmo di gioco e che, vista la presenza degli SSD nelle macchine current-gen, ci saremmo aspettati più rapidi.
Lo shooting è, ancora una volta, uno dei punti principali della produzione. Impugnare la miriade di armi offerte dagli sviluppatori è un vero e proprio piacere, soprattutto quando si trovano equipaggiamenti più interessanti rispetto a quelli visti nelle prime ore di gioco.
ESTETICAMENTE TRACOTANTE
Il comparto grafico di Tiny Tina’s Wonderlands è semplicemente folle, come la sua protagonista. Lo stile in cel shading da vita ad ambienti davvero gradevoli da vedere e a personaggi completamente assurdi. Basteranno pochi minuti di gioco per venire avvolti dalla follia che contraddistingue questa nuova opera di Gearbox. Un’opera che conosce i propri punti deboli, ma che li maschera alla perfezione sin dal primo minuto.
Buona la colonna sonora che, pur non facendoci gridare al miracolo, ci ha accompagnato con piacere per tutta la durata dell’avventura. Splendido il doppiaggio originale, ma, come già segnalato, avremmo preferito questa volta trovare un titolo tradotto interamente nella nostra lingua.
https://www.youtube.com/watch?v=3gJgj2ngCyA
Tiny Tina’s Wonderlands è un capitolo di Borderlands sotto acido, ubriaco e intento a festeggiare con i propri amici. E non potrebbe esserci complimento migliore. Certo, la nuova avventura di Gearbox Software osa meno del previsto, ma vista la quantità di buone idee portate su schermo non ci sentiamo assolutamente di penalizzare il tutto. Peccato davvero per il mancato doppiaggio in italiano, che ha reso alcuni momenti di gioco davvero troppo complessi e incapaci di essere goduti appieno. Se amate i precedenti capitoli del team texano non pensateci due volte e fate vostra questa interessante opera, che saprà tenervi occupati per diverse decine di ore. Giocare (di ruolo) per credere!