Tini - La nuova vita di Violetta, la recensione

Chiude la telenovela e apre la carriera da cantante della sua attrice protagonitsa, Tini - La nuova vita di Violetta è un caso unico di retroguardia

Critico e giornalista cinematografico


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Non ci sono molte parole per descrivere Tini - La nuova vita di Violetta se non “telenovela”. Più che serie tv questa produzione argentina è una telenovela che ha svolto lungo il corso di tre stagioni (da 80 episodi l’una!) la storia di una ragazza e del suo sogno di diventare cantante come la madre. Ora il film tenta un’operazione difficilissima tra realtà e metacinema, trasformare il personaggio Violetta nella persona Tini, cioè passare da una finzione (per l’appunto quella di Violetta la serie) alla realtà dei fatti, ovvero la nuova carriera dell’attrice Martina Stoessel come cantante con il nome di Tini. Il tutto senza perdere fan, o meglio spiegando loro che si tratta della logica prosecuzione di quel che hanno visto.

Non è mai chiaro lungo tutto il film chi stiamo guardando. La protagonista è una persona famosissima, con manager e uffici stampa che la seguono durante interviste tv e incontri con i fan, ma mantiene anche dei tratti finti, come la storia della sua famiglia o il rapporto con quello che nella serie tv è il suo amore. A metà tra Martina e Violetta, la protagonista vive un’avventura esotica in Italia, al riparo da tutto, per ritrovare se stessa, una durante la quale capirà che il suo futuro è come cantante e in cui assumerà il nuovo nome. A tutti gli effetti un rebranding, ma nella pratica l’ultimo grande episodio della telenovela Violetta in cui si scoprono anche dei segreti sul passato della sua famiglia.

Woody Allen faceva uscire un personaggio dallo schermo in La Rosa Purpurea del Cairo, qui questo non accade, lo stesso l’impressione è che l’esito sia lo stesso. Dallo schermo (piccolo) alla realtà Tini passa da una mitologia ad un’altra.
C’è infatti tutta l’ingenuità di cui sono capaci le telenovele sudamericane in questo film, incastrata in una confezione splendida per fotografia e ambienti ma anche molto superficiale (cioè televisiva) a livello produttivo, specie la postproduzione. Tini - La nuova vita di Violetta non è evidentemente un film per tutti ma un’operazione per soli fan che chiude una mitologia e ne apre un’altra nuova.

La parte affascinante semmai sta in come, pur spostandosi nel mondo della musica, lo stesso Martina Stoessel matenga il mondo conservatore che caratterizzava la serie tv. Nonostante la musica sia il regno del ribellismo giovanile, Tini si avvicina ad essa con un film che rilancia tutti i valori conservatori, tradizionalisti e in un certo senso retroguardisti che erano già nella serie e che in generale si ritrovano nelle telenovele. Il maschilismo, la provvidenza, i ruoli ben separati, il male e il bene decisamente distinguibili e un trionfo di damigelle in attesa di essere salvate, sono topoi che la Disney ha ormai abbandonato nei suoi cartoni animati più importanti, ma che rientrano ancora in queste produzioni, facendole suonare un po' stonate rispetto al proprio tempo ma anche dolcemente rassicuranti.

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