Time Is Up 2, la recensione
Pieno di stimoli a cui non dà mai seguito e suggestioni che rimangono velleità Time Is Up 2 ci voleva quasi provare ad essere serio
La recensione di Time Is Up 2, il film con Bella Thorne e Benjamin Mascolo disponibile su Prime Video dal 27 ottobre
Time Is Up 2 (che nel mondo si chiama Game Of Love, abbandonando il primo film dietro di sé per correre da solo) partiva da presupposti molto migliori del primo ma come quello si infrange contro una discesa verso il punto più basso in cui incontrare con un pubblico per il quale davvero non si ha nessuna stima e probabilmente nemmeno un po’ di simpatia. Vivien e Roy sono sempre insieme, stavolta in Sicilia, devono barcamenarsi tra le esigenze di lavoro di lui (fotografo) e le aspirazioni di lei, mentre una donna nuova si inserisce nella coppia. C’è infatti subito una promessa triangolare con momenti di bisessualità, che (non temete) non si concretizzano davvero mai, a dare al film una spallata erotica da buona famiglia prima che tutto possa rientrare nei ranghi.
Certo, non ci fossero i consueti piani d’ascolto in cui Benji e Bella Thorne devono reagire a qualcosa ad ammazzare ogni scena, si sarebbe potuto forse lavorare anche su un’idea di sessualità diversa (sempre senza mostrare nulla sia chiaro!), se non ci fosse stato così poco spazio per lavorare d’immagini e suggestioni si sarebbe potuta tenere anche una distanza giusta dal sesso (che non limiti la circolazione e la visione al pubblico di riferimento ma che riesca a dire anche qualcosa) e soprattutto se non ci fosse stata una scrittura così pessima, che invece di camminare sul filo delle convenzioni come è giusto (cercando magari di minarle da dentro per farlo saltare in aria alla fine) ci si immerge sfruttando non solo le situazioni e dinamiche base ma anche le frasi più convenzionali, magari poteva essere davvero qualcosa forse non di bello ma almeno di unico!