Time Bandits, la recensione degli episodi 5 e 6
Time Bandits continua a essere una serie divertente e affascinante, ma incapace di raggiungere il suo pieno potenziale
Quando Time Bandits (“I banditi del tempo”, in Italia) uscì nel 1981, nessuno si sarebbe aspettato di trovarsi di fronte a un’opera tanto bizzarra. Il film diretto da Terry Gilliam e scritto dallo stesso Gilliam insieme a Michael Palin riuscì a prendere l’umorismo tipico dei Monty Python e a tradurlo in un’avventura per famiglie. Un’opera semplice e leggera, ma caratterizzata da battute in grado di conquistare sia un pubblico di bambini che di adulti. Capirete il nostro timore, quindi, nello scoprire che Taika Waititi, Jemaine Clement e Iain Morris fossero al lavoro su una serie TV ispirata proprio a Time Bandits. Un timore non certo per le capacità di questi tre autori, quanto per la difficoltà di trasportare l’opera originale nell’epoca moderna.
ETÀ GEORGIANA
La quinta puntata vede Kevin e i banditi del tempo approdare nell’età georgiana. Un errore di percorso causato da Widgit, incapace di decodificare correttamente la mappa dei portali del tempo. Qui non solo faranno la conoscenza dell’affascinante Casanova, ma Penelope verrà persino sfidata a duello dal Conte di Sandwich. Un duello che potrebbe costarle la vita e che potrebbe mettere l’intero gruppo in pericolo.
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MANSA MUSA
Qualcosa di strano è accaduto durante l’ultimo salto all’interno di un portale del tempo. Judy è scomparsa e gli altri banditi si trovano catapultati nel deserto. Qui Kevin troverà un amico molto speciale, mentre Penelope dovrà fare i conti con un nemico letale: l’insicurezza. Se i nostri eroi vorranno rimettersi in piedi dovranno darsi molto da fare e, soprattutto, Widgit dovrà imparare a leggere la mappa una volta per tutte. Pena il rimanere per sempre persi nel tempo.
Quanto affermato per il quinto episodio, vale più o meno anche per il sesto. C’è però una grande differenza: finalmente cominciamo a scoprire piccoli dettagli della psicologia dei vari banditi. Queste sfumature umane vengono spesso utilizzate per mettere in piedi della battute o delle situazioni che si risolvono nel giro di qualche linea di dialogo, ma è innegabile che gli autori si siano impegnati a dare una maggiore profondità ai vari eroi (Kevin compreso). Abbiamo ormai superato la metà della stagione e lo show deve ora trovare una direzione più precisa. Scopriremo la prossima settimana se gli autori saranno riusciti nell’impresa, oppure se preferiranno continuare con la messa in scena di situazioni comiche basate sull’epoca storica visitata.
TIME BANDITS, ALLA RICERCA DI UNA META
Time Bandits continua sulla buona strada intrapresa la scorsa settimana, ma necessita di trovare presto una chiave per la “lettura” dei vari episodi. I personaggi sono sul palco, la scenografia è ottima, la storia ha del potenziale, ma ora tutto deve amalgamarsi al meglio per dare vita a una serie TV meritevole di essere recuperata anche una volta conclusa. Lo ammettiamo: nonostante ci stia intrattenendo, Time Bandits è un’opera che potrebbe dare di più. Una serie che ha tutte le carte in regola per diventare un must per gli amanti delle avventure per famiglie, ma che deve ancora capire come giocarle per vincere la partita.
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