Time After Time 1x01 "Pilot": recensione
La nostra recensione dell’episodio pilota di Time After Time in onda sulla ABC
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Nella serie, una volta giunto nella moderna New York, Wells rimane sconvolto dall'impatto con il futuro, una realtà ben diversa da quella che idealisticamente aveva immaginato. Secondo Wells, infatti, l'avanzamento tecnologico e la modernità avrebbero dovuto portare gli uomini a vivere in una società cui egli stesso aveva dato il nome di Utopia, in cui non vi sarebbe stato più spazio per violenze e guerre. In un'intensa scena dell'episodio pilota si vede tuttavia H.G. guardare alla televisione scene di guerre e bombardamenti, mentre silenziose lacrime di dolore gli solcano il volto. Una curiosità che riguarda proprio questo momento: rispetto alla versione vista al SDCC, nella suddetta scena è stato fatto un piccolo cambiamento ed è stato aggiunto lo stralcio di un'intervista a Donald Trump che parla del potere distruttivo di alcune armi militari in grado di "distruggere il mondo intero". Parte del pilot - la ABC ha mandato in onda le prime due puntate dello show - è proprio dedicata all'impatto che il nostro mondo avrà sui due protagonisti della serie e di come Wells avrà bisogno dell'aiuto della dolce Jane, curatrice della mostra nella quale è conservata la sua macchina del tempo, per affrontare una realtà che non si aspettava e che in gran parte lo confonde. Probabilmente uno dei problemi del pilot è proprio legato alla facilità con cui invece il dottor Stevenson riesce ad adattarsi al mondo moderno, mentre H.G. ha infatti problemi persino a capire cosa sia un telefono cellulare, il suo nemico sembra comprendere senza bisogno di nessun aiuto come muoversi ed interagire, il che forse è difficile da credere per uomo appena giunto da un passato così lontano.
E' a questo punto della storia che, in aiuto di Wells arriverà Vanessa Anders (Nicole Ari Parker) la ricchissima benefattrice che ha organizzato la mostra su Wells curata da Jane, nonché consorte di un uomo candidato al Senato, la quale rivelerà a Wells di essere la sua bis-nipote e di averlo già incontrato anni prima, quando era al college e lui le si era presentato, rivelandole la propria identità e pregandola di aiutarlo e di consegnare al futuro se stesso un biglietto. Il Wells appena giunto a New York, ovviamente, non sa nulla della sua discendenza e non può ricordare eventi che non sono ancora accaduti, ma grazie a quel biglietto crede a Vanessa ed accetta il suo aiuto ed anche se la donna metterà a repentaglio la sicurezza di Jane, H.G. riuscirà a salvarla e soprattutto a non consegnare la tanto preziosa chiave a Stevenson.
Per chi conosce la pellicola, la sensazione potrebbe essere che la serie abbia già, nel giro di due episodi, esaurito tutti gli argomenti possibili, ma è evidente come gli autori intendano portare vanti lo show, il dottore, alias Jack lo Squartatore, chiamerà infatti Wells al telefono e lo minaccerà di uccidere una donna al giorno se lui non gli consegnerà la chiave.
La serie non sarà probabilmente la rivelazione di questa stagione televisiva, ma i personaggi sono ben delineati e l'intreccio è tanto interessante da lasciare la curiosità di proseguirne la visione: Time after Time, in sostanza, fa il suo dovere di intrattenere e lo fa nella maniera giusta, ma va seguita con una certa leggerezza come d'altronde è il caso di Timeless. L'aspetto che forse ci è piaciuto meno di queste due ore di visione ha riguardato tuttavia il personaggio di John Stevenson che, nel secondo episodio, sembra prendere in considerazione la possibilità della redenzione e di una vita diversa da quella che lo ha portato a diventare il famigerato Jack lo Squartatore: la perplessità è legata al fatto che, in genere, "i cattivi a metà" tendono ad avere vita breve nelle serie TV e Josh Bowman rende decisamente meglio come spietato assassino che come uomo colto dai dubbi ed in possesso di una coscienza.