Ties That Bind, l’episodio d’esordio di The Walking Dead: A New Frontier - Recensione
Telltale nuovamente alle prese con gli zombie: la recensione di The Walking Dead: A New Frontier - Episodio 1 Ties That Bind
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Si tratta di piccolezze, se vogliamo, innocenti licenze poetiche fondamentali per il proseguo della narrazione, che tuttavia tradiscono, seppur parzialmente, lo spirito, il carburante che ormai da interi volumi giustificano, introducono e animano le peripezie dei protagonisti che si affannano giornalmente per sopravvivere in un mondo post-apocalittico dominato da non-morti, assassini e sabotatori.
Al di là di questa dovuta precisazione, utile per preparare i più intransigenti a qualche tradimento al canone, al di là di qualche peccato veniale, A New Frontier, almeno guardando a questo primo episodio diviso in due parti, sembrerebbe in grado di rialzare le quotazioni di Telltale Games, dopo la non proprio felicissima escursione a Gotham City per narrare alcune avventure del Cavaliere Oscuro.
Ties That Bind trasmette alla grande il perenne senso di insicurezza in cui riversano costantemente i sopravvissuti. Lo fa con una sceneggiatura incalzante, magistrale nel mettere in risalto le debolezze e le paure dei personaggi; con un plot ben ritmato, costantemente vivacizzato da nuove minacce, pericoli, ostacoli da superare; con scelte da compiere nel giro di qualche secondo i cui effetti, spesso devastanti, hanno ripercussioni nell’immediato e in un futuro che, allo stato attuale dei fatti, lo si può solo immaginare, intuire se si ha una certa dimestichezza con i titoli targati Telltale Games.
[caption id="attachment_166212" align="aligncenter" width="600"] Artisticamente il gioco si difende alla grande e tecnicamente i passi avanti rispetto alla scorsa stagione sono evidentissimi.[/caption]
Buona parte del gameplay, del resto, si consuma proprio con la selezione dell’opzione considerata più opportuna rispetto al contesto e allo status dei personaggi in scena. Spesso dovrete decidere quale risposta fornire all’interlocutore, sia che vestiate i panni di Javier, sia che parliate per bocca di Clementine, altre dovrete scegliere la mossa successiva da far compiere all’avatar, ben consapevoli che ad ogni azione corrisponde una reazione più o meno tragica.
È proprio questa la forza maggiore di A New Frontier, la caratteristica che più richiama la fonte d’ispirazione originale: l’assoluta certezza, che indipendentemente dalla propria abilità, dalla propria capacità di valutare i rischi ed eventuali pericoli, qualcosa andrà comunque storto, ponendovi drammaticamente di fronte alle conseguenze di ogni scelta intrapresa.
"Ties That Bind è un ottimo capitolo d’esordio, quasi perfetto nel gestire al meglio l’equilibrio narrativo tra l’introduzione dei nuovi personaggi e la progressione degli eventi."C’è qualche incongruenza, dicevamo, qualche minuscola imperfezione narrativa che si palesa soprattutto nell’eccessiva accondiscendenza di alcuni personaggi verso Javier e Clementine, ma si tratta di piccole sbavature, assolutamente perdonabili viste le tante qualità dell’intreccio narrativo.
Del resto, anche questa terza stagione di The Walking Dead, almeno stando a quanto visto in questo primo episodio, si identifica totalmente nella sua trama. C’è qualche patetica QTE, non mancano piccole ambientazioni da esplorare, ma si tratta di brevi passatempi alternativi con cui spezzare momentaneamente l’azione, per allentare la tensione dopo l’ennesimo dialogo in cui si corre il rischio di deteriorare i rapporti con i compagni d’avventura.
[caption id="attachment_166211" align="aligncenter" width="600"] Anche Clementine sarà protagonista di alcuni flashback che raccontano cosa le sia accaduto tra la fine della seconda stagione e A New Frontier.[/caption]
Ties That Bind è un ottimo capitolo d’esordio, quasi perfetto nel gestire al meglio l’equilibrio narrativo tra l’introduzione dei nuovi personaggi e la progressione degli eventi. Il gameplay, anche se sarebbe meglio parlare di tipologia d’esperienza offerta, è quello classico della maggior parte dei giochi di Telltale. L’interazione è fondamentalmente limitata alle scelte che prenderete di continuo tra un dialogo e l’altro, tra una sparatoria e l’altra. Non ci si diverte per l’abilità che si esibisce con mouse e tastiera, ma si soffre e si esulta per le fortune e sfortune dei personaggi che si alternano sullo schermo. La loro perfetta caratterizzazione, la profondità del background di un mondo che certamente è infinitamente debitore nei confronti del materiale d’ispirazione, la qualità dell’intreccio, riescono a tenere incollati allo schermo sino ai titoli di coda, con il fiato sospeso, quando non totalmente pentiti, per le scelte prese.
Naturalmente molto dipenderà da come la situazione si svilupperà negli episodi successivi, ma se il buongiorno si vede dal mattino, è lecito aspettarsi grandi cose da A New Frontier.