Ti ricordi di me?, la recensione
La nuova commedia con Edoardo Leo e Ambra Angiolini tratta dallo spettacolo teatrale che hanno portato in giro per l'Italia cerca di essere quanto più favolistica possibile, ma non ha il ritmo giusto..
Viene da uno spettacolo teatrale che gli stessi Edoardo Leo e Ambra Angiolini hanno recitato in giro per l'Italia questo film affidato a Rolando Ravello (caratterista del cinema italiano passato alla regia con Tutti contro tutti) che si gioca le sue carte sul registro del favolistico.
Colori molto accesi, personaggi ingenuamente sentimentali, abbigliamento fuori moda e fuori dal tempo uniti ad un'astrazione dalla contingenza attuale che è inusuale per le commedie italiane.
Un cleptomane e una narcolettica si conoscono fuori dal palazzo della loro terapista e tra loro inizia una strana storia d'amore fatta di mille inizi. Un po' per la tendenza di lei a dimenticare, un po' per le continue revisioni di giudizio e poi per un incidente.
Di certo la storia non nasconde mai la voglia di commuovere con l'innocenza e la purezza sentimentale, sfruttando anche in maniera eccessiva l'espediente della continua riconquista del medesimo cuore perchè la mente cancella i ricordi, e di concerto la messa in scena spinge sul caramelloso. E di sicuro per una parte come questa Edoardo Leo è l'attore al momento più calzante, visto come in quasi ogni film tende a contaminare i propri personaggi con una forza comica remissiva.
Non dunque d'incoerenza che pecca il film ma semmai di povertà espressiva. Lo si capisce grazie al personaggio di Paolo Calabresi, l'unico vitale, interessante e attraente, l'unico che si desidera continuare a guardare anche quando questi esce dalla scena e rimaniamo con i due meno interessanti protagonisti.
Ti ricordi di me? si trascina con stanchezza e non riesce mai a centrare quella che invece dovrebbe essere la caratteristica vincente di una storia come questa: il brio che viene dall'aver scelto un registro apertamente fasullo, fantastico, edulcorato e sognante. Sottraendo ogni elemento di realismo alla storia per andare a lavorare nel reame del teneramente assurdo è indispensabile un ritmo molto elevato per mantenere sveglia l'attenzione e soprattutto sempre alto l'interesse verso due personaggi in cui con poca voglia ci si identifica ma che, fossero più attivi, dinamici e meno molli, potrebbero comunque risultare d'intrattenimento. Si pensi ad Emotivi anonimi che ha più d'un punto in comune in materia di tono del racconto con questo film.
Invece no, Ti ricordi di me? non riesce mai ad intrattenere davvero, non cerca la risata vera e continua ma il sorrisetto piacevole e carezza i capelli come se augurasse la buonanotte.