Ti odio, ti lascio, ti... (The Break-Up)

Gary e Brooke decidono di lasciarsi. Ma entrambi sono costretti ad una convivenza forzata fino a quando il loro appartamento non sarà venduto. La pellicola con Jennifer Aniston e Vince Vaughn è scialba e truffaldina, con ben poco da dire…

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Cos’è questo film? Guardando il poster, il trailer, il regista e la composizione del cast si direbbe sicuramente una commedia romantica. Peccato che non si rida quasi per niente e che, ad un certo punto, si abbia quasi l’impressione che questo aspetto non interessi minimamente ai realizzatori. Viene spontaneo quindi parlare di truffa, considerando che il film non è assolutamente quello che ci è stato spacciato negli spot e nelle interviste. Di per sé, comunque, non ci sarebbe nulla di male a voler realizzare un dramma psicologico sulla rottura di coppia. Ma evidentemente, dopo migliaia di opere cinematografiche, teatrali e narrative su questo tema, bisognerebbe tentare almeno di creare qualcosa di minimamente originale.

Invece, la pellicola non fa altro che mostrarci un uomo e una donna che litigano per i motivi più futili (i piatti da lavare, gli acquisti da fare), dietro i quali ovviamente si nascondono ragioni e problemi ben più profondi. Insomma, sembra l’ennesimo caso in cui i reality hanno invaso il cinema, con sceneggiatori incapaci di costruire un dialogo interessante, ma pronti a utilizzare qualsiasi banalità che viene detta in questi casi, come se avessero spiato dal buco della serratura una situazione di crisi familiare.

Inoltre, la storia è assolutamente sbilanciata, considerando che il protagonista maschile si mostra subito un’egoista cafone e che quindi è praticamente impossibile costruire una contrapposizione efficace tra i due (ex) sposi.
Peraltro, l’evoluzione dei due personaggi (che dovrebbe essere uno degli elementi fondamentali della storia) è praticamente inesistente. E’ vero, entrambe decidono di cambiare la loro vita professionale, ma nel privato (a parte apparecchiare una tavola) nessuno dei due sembra modificare troppo la sua condotta.
Se poi aggiungiamo una prova non eccezionale dei due piccioncini (anche se la Aniston forse non è mai stata così affascinante), difficile essere soddisfatti.

Anche perché il resto del cast è sostanzialmente sprecato. Possibile che un’attrice come Judy Davis debba apparire come una banale sciroccata? E Joey Lauren Adams, dai doppi incastri di una volta, ne ha fatta di strada per apparire come una mamma annoiata (e un po’ imbolsita) di due figli piccoli.

Di sicuro, ci sono film più brutti di questo, ma difficilmente ho visto qualcosa di più inutile negli ultimi anni.
Insomma, più che i misteri dell’amore, questa pellicola sembra analizzare un altro dilemma fondamentale: come diavolo si fa a incassare 120 milioni di dollari negli Stati Uniti con un film del genere?

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