This Is Us 2x03, "Déjà-Vu": recap e commento

Ecco il nostro recap più commento del terzo episodio della seconda stagione di This Is Us, intitolato déjà-vu

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Alla fine dello scorso episodio di This Is Us abbiamo lasciato Jack di fronte a quella che forse è la sfida più grande della sua vita: accettare la sua malattia, parlarne con le persone a lui care e iniziare una cura riabilitativa. Ora Rebecca cerca un modo per tenere vivo il rapporto, nonostante le varie difficoltà. Di fronte all'ostacolo della comunicazione che mano a mano sembra colpire i due coniugi, Rebecca ascolta un consiglio di una sua amica (l'ex moglie di Miguel) e decide di organizzare un appuntamento romantico per Jack, un'uscita improntata sulla nostalgia e sui bei ricordi (macchina, hamburger e stesso luogo del primo appuntamento). Inizialmente la serata prende una piega negativa, Rebecca finisce per fare la parte di colei che ha forzato troppo le cose e Jack invece veste i panni di colui che non è ancora pronto per far finta che non ci sia un grosso problema da affrontare. Sorprendentemente la pesantezza iniziale sembra sfumare via piuttosto velocemente e, piuttosto che creare maggiore scompiglio tra i due, l'appuntamento fa riflettere Jack, che inizia poi a sfogarsi con sua moglie, partendo dal raccontarle di tutti quei piccoli segreti che teneva nascosto dentro di sé, forse per la troppa vergogna o per la frustrazione di un passato difficile vissuto con un padre dal quale è dovuto sempre fuggire via. Ma il percorso di Jack adesso deve necessariamente cambiare, la fuga non è più necessariamente tra i suoi piani.

A seguito di lunghe conversazioni in macchina che hanno ricordato a entrambi il feeling reciproco che li ha sempre uniti, i due coniugi rientrano a casa dopo l'appuntamento e trovano davanti alla porta un cane randagio (lo stesso che Kate abbraccia la sera in cui suo padre muore), concentrato a mangiare i due hamburger che Rebecca aveva precedentemente e ironicamente lanciato sul prato come atto di ribellione nei confronti della serata da lei organizzata.

Dal punto di vista dei Grandi Tre, le cose a casa non sembrano andare bene tra Jack e Rebecca, e mentre Kate e Kevin si interrogano su questo, Randall concentra tutti i suoi pensieri e le sue forze sulla ricerca dei suoi genitori biologici. Dopo vari tentativi non riusciti, Randall capisce che non è poi così facile trovare le persone che lo hanno messo al mondo. Kate e Kevin si preoccupano dello stato del fratello e con molta intelligenza e pacatezza gli domandano il motivo per cui abbia iniziato proprio ora questa ricerca. La sua risposta è il collegamento diretto a quelli che sono poi gli eventi che vivono durante la linea temporale del presente Randall, Beth e le loro due figlie.

Finalmente, dopo settimane di attesa, Randall e sua moglie ricevono una chiamata dai servizi sociali, che li informano dell'arrivo di Deja, una ragazza problematica che ha sempre vissuto con una madre che ha fatto sempre avanti e indietro tra casa e carcere. Randall prima dell'arrivo di Deja si sente euforico: finalmente il suo sogno si sta avverando. L'adozione per lui ha un significato recondito che lo lega al suo passato, è un ringraziamento inconscio a Jack e Rebecca, a due anime che hanno scelto di accudirlo nonostante tutto. Ma le cose non saranno facili e lo si evince sin da subito: Deja chiaramente porta con sé anni e anni di sofferenze, e l'idea che di fronte a lei possa esserci una parvenza di un futuro solido è qualcosa che solo il tempo sarà in grado di farle capire. Beth e Randall comprendono immediatamente lo stato delle cose, specialmente dal momento in cui leggono il fascicolo della ragazza e apprendono che questa volta la madre di Deja rischia di rimanere in carcere più del previsto. A quel punto Randall rispolvera parte dei suoi ricordi e del suo vissuto per rivelare questa cosa alla ragazza e per farle capire attraverso la sua esperienza quello che ha automaticamente disposizione dal momento in cui è entrata dentro la loro casa. Ma dopo il discorso convincente di Randall, la notizia riguardo sua madre la fa reagire bruscamente. Sin dal primo momento il nome Deja ha condotto Randall a pensare alla parola déjà-vu e mai nessuno più di lui può capire lo stato della ragazza. Durante la sua adolescenza Randall ritornava senza alcun tipo di preavviso a pensare ai suoi genitori biologici, come se a cadenza casuale iniziasse un fischio all'interno delle sue orecchie. È un tipo di legame, quello di sangue, dal quale non si può prescindere: è come non avere a disposizione le istruzione necessarie per conoscere realmente se stessi. E cosa succede quando nel mezzo dell'adolescenza ti viene portata via ogni sicurezza?

C'è qualcun altro che invece fa fatica a ricordare o che comunque non ha intenzione di farlo. Tutto ad un tratto e con molta naturalità, This Is Us ci racconta un po' di più delle fragilità di Kevin, del ragazzo solare e apparentemente forte che non chiede mai aiuto, dell'attore determinato e sicuro di sé che però finisce per perdersi nel mezzo di quelle questioni irrisolte che hanno come protagonista suo padre. Kate, durante la prima stagione, ha fatto un percorso su se stessa che l'ha portata a superare il lutto di suo padre. Proprio per questo ha sviluppato una barriera ogni qualvolta se ne parli. Kevin non è ancora pronto e gli autori hanno scelto di raccontarci questo attraverso un espediente originale e piuttosto incisivo: il mezzo che hanno usato ha il nome di Sylvester Stallone, la star di Rocky ma anche l'attore preferito di Kate e di suo padre Jack. Kevin inizia a girare un film con lui e durante il primo giorno di riprese porta con sé anche sua sorella. Per Kate conoscere Stallone è un'opportunità inattesa che la conduce impulsivamente a ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per lei e per la sua famiglia con i suoi film. Durante questa confessione, Kevin non è presente e finisce per ripensare al suo passato tramite le parole di conforto di Sylvester Stallone, che in questo modo si trasformano in un inatteso pugno nello stomaco. Tutto questo confonde Kevin e i ricordi più dolorosi riaffiorano violentemente. Il ragazzo distrutto discute di questo con sua sorella Kate, che si scusa per aver parlato di suo padre durante uno dei giorni più importanti della sua carriera. Successivamente, durante delle riprese d'azione, Kevin si fa male ad un ginocchio, lo stesso ginocchio che vediamo fasciato la sera in cui morì suo padre. Ed ecco qui l'ennesimo déjà-vu che arriva senza bussare nella vita di coloro che hanno scelto di accantonare le questioni dolorose per il mancato coraggio di affrontarle. L'episodio si conclude con Kevin che prende delle pasticche.

This Is Us indaga con precisione nel passato dei suoi protagonisti e lo fa come quando ci si trova di fronte ad un puzzle gigante tutto da comporre. Gli autori hanno l'immagine di riferimento e noi siamo spettatori di questo processo di assemblaggio. Si parte dai bordi (quindi dalla superficie) per poi man mano arrivare al centro (quindi al cuore delle cose): Kevin si sta componendo lentamente ma siamo ancora lontani dal comprenderlo nella sua interezza. Questo principalmente perché fino ad ora avevamo di lui un'immagine totalmente differente, sicuramente meno dettagliata e quindi di conseguenza più luminosa. In conclusione possiamo dire che si tratta dell'episodio che a livello di scrittura si presenta come il meno istintivo e il più calcolato: ma questo non sempre è un difetto, anzi. L'auspicio è che queste forzature narrative (mai stucchevoli) siano solo state degli espedienti espliciti che gli autori hanno usato per ragioni a loro specifiche. Detto questo, ancora una volta, nulla è cambiato, e come sempre This Is Us emoziona per la sua forza formidabile nel raccontare formalmente i molteplici, se non infiniti, significati che si celano dietro la parola "sentimenti".

Per confrontarvi con altri appassionati della serie, vi segnaliamo la pagina Facebook This Is Us Italia.

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