This Is Us 1x17, "What Now?": la recensione

Ecco la nostra recensione del diciassettesimo episodio della prima stagione di This Is Us, intitolato "What Now?"

Condividi
I bei ricordi rendono il presente un posto migliore dove vivere ma al tempo stesso quelle che chiamiamo esperienze del passato non sono altro che sinonimo di sofferenza (quella condizione tormentosa che inevitabilmente è costruita da interi blocchi di malinconia). Quella vaga tristezza che il genere umano spesso prova nel corso della vita è inspiegabilmente tra le righe di questi quaranta minuti di This Is Us. "What Now?" è il titolo dell'episodio, e proprio da adesso per i The Big Three parte tutto di nuovo. Cosa succederà lo scopriremo solo con l'avanzare degli episodi, ma quello che è chiaro è che da oggi in poi le cose cambieranno per tutti, sia per il pubblico che guarda sopraffatto dalle emozioni e sia per quei personaggi così reali e tangibili al contempo. La spontaneità con cui tutto è raccontato e descritto fa quasi impressione, soprattutto perché senza sforzarsi troppo l'immedesimazione di chi osserva da fuori è spontanea e diretta: basti pensare al momento in cui il postino racconta di quelle interessanti passeggiate fatte con William. Questo ricordo, non vissuto ne dà Randall né da noi, ha avuto la forza di penetrare con dolcezza l'animo di ognuno. La facilità con cui tutto questo avviene è molto difficile da spiegare a parole, sicuramente perché qui comanda il vissuto dello spettatore che torna a bussare in questi riferimenti così inaspettati.

Oltre al ricordo, in questo episodio viene affrontato un altro discorso fondamentale: l'eredità. Ereditare qualcosa può vuol dire molte cose. Beth nel preciso istante in cui stringe a sé la cartolina di William eredita un qualcosa di inestimabile così come Randall capisce di aver conquistato, nei pochi mesi in cui ha conosciuto suo padre, la forza di vivere la propria vita nel migliore dei modi. Kate molto lentamente, ma con giudizio, sta ereditando, grazie alle cose che le stanno accadendo intorno, qualcosa che le potrà essere utile per il resto della sua vita. Sin dal primo episodio in cui abbiamo conosciuto Kate da adulta, si è sempre percepito quel senso di confusione ma soprattutto di rimorso. L'obesità è stato sempre un suo ampio contrattempo, così come la rivalità con sua madre, ma al tempo stesso gli autori ci hanno sempre avvertito, attraverso quei dettagli, che Kate ad un tratto ci avrebbe raccontato dei suoi fantasmi. Dan Fogelman ha però ragionato acutamente sulla cosa, ha distribuito negli episodi questo "colpo di scena" e ce lo ha rivelato solo nel momento giusto e grazie all'espediente migliore che potesse esserci, Toby. Quest'ultimo è stato un personaggio ragionato in modo inappuntabile, ed è solo grazie ad una caratterizzazione come la sua che il personaggio di Kate non è mai sfociato nella banalità o nei cliché. Hanno scelto l'espediente perfetto per le sue emozioni e questo è sintomo di una buona sceneggiatura, perché questa serie, ancora una volta, si sta dimostrando coraggiosa, autentica e intensa.

Eredità e ricordi ma anche conquiste. Kevin è riuscito a risolvere il problema da lui stesso creato due episodi fa, dopo che aveva lasciato la prima del suo spettacolo per andare a sorreggere suo fratello Randall. Risolve il tutto anche grazie alla persona giusta, al supporto e a quell'amore tanto voluto, che in passato aveva rischiato anche di perdere per sempre. Ma la consapevolezza di aver conquistato qualcosa porta con sé, il più delle volte, qualcosa pronto a minare quella serenità tanto cercata. Per Kevin può essere forse quella chiamata di Ron Howard? Mentre per Rebecca un tour nelle città più importanti d'America, un obbiettivo tanto a lungo desiderato che può trasformarsi nell'incubo peggiore. E proprio grazie a questo ci colleghiamo a Jack, un personaggio che il più delle volte ha dimostrato di rasentare la perfezione: l'uomo giusto con la parola di conforto sempre pronta. Ma in realtà quando si inizia a conoscere qualcuno in tutte le sue sfaccettature tutto, come giusto che sia, assume una forma sempre più irregolare. L'irregolarità fa parte dell'essere umano e la sofisticatezza con cui gli autori ci parlando di quella sbandata di Jack è commovente. Un semplice errore può cambiare tutto per sempre, può cambiare la percezione della vita di chi si aveva al proprio fianco. E infatti in questo episodio assistiamo al primo vero prologo di This Is Us, questo è ciò che ha contribuito a creare i personaggi per come li conosciamo nel presente e questo è ciò che ancora di più ci permette di apprezzarli nel passato. Saper fare televisione vuol dire anche tutto questo, vuol dire saper raccontare con efficacia e la fortuna di Dan Fogelman è stata quella di aver trovato in carne ed ossa degli attori che potessero incarnare alla perfezione ciò che per molto tempo ha popolato la sua mente.

Per confrontarvi con altri appassionati della serie, vi segnaliamo la pagina Facebook This Is Us Italia.

Continua a leggere su BadTaste