This Is Us 1x16, "Memphis": la recensione

Ecco la nostra recensione del sedicesimo episodio della prima stagione di This Is Us, intitolato "Memphis"

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Un episodio preannunciato sin dal primo momento in cui abbiamo conosciuto William, "Memphis" inizia e lo spettatore ha già idea di ciò che sta per succedere, ma nonostante questo This Is Us ancora una vota riesce ad incantare grazie al suo più grande pregio: la semplicità. Assistiamo ad un on the road pieno di buoni sentimenti che ci accompagna verso l'ultimo viaggio di William, dal New Jersey a Memphis senza Google Maps, proprio come annuncia Randall all'inizio. Quest'ultimo dopo il crollo nervoso avuto nello scorso episodio decide a tutti i costi di accompagnare suo padre nella sua città natia nonostante Beth, sua moglie, sia apparentemente contraria alla cosa. In macchina partono i ricordi, parte "You Are My Sunshine" sospirata e immediatamente la malinconia prende il sopravvento. Il presente ancora una volta si mescola con il passato, ma questa volta rimangono fuori i The Big Three, c'è solo William e il suo percorso nella musica, nella sofferenza e nelle opportunità perdute. Il William di allora non è tanto diverso da quello che Randall ha conosciuto nel presente, umile, sensibile e disposto a mettere da parte qualsiasi cosa pur di aiutare gli altri. Questo lo si evince in maniera particolare dal rapporto molto intenso con la madre, un personaggio chiave di questo episodio. Ciò che rende questo un road episode riuscito è proprio l'aggiunta della musica che accompagna i vari momenti della vita William del presente e del passato, un dettaglio capace di rendere tutto ancor più entusiasmante.

Il pubblico durante la visione dell'episodio ha la stessa consapevolezza di William e osserva con dolcezza Randall, che pur conoscendo lo stato attuale del padre preferisce non vedere le cose per come stanno. Proprio all'inizio del viaggio Randall comincia a parlare di tutte le cose che non è riuscito a tenere sotto controllo nei giorni precedenti e in quel momento William si rende conto per la prima volta della vulnerabilità di suo figlio. Ma è proprio grazie a questo discorso che nasce una parentesi molto toccante su Jack: tutto parte nel momento in cui Randall comincia a raccontare a William di come suo padre riuscisse a calmarlo in quei momenti così difficili. Sarà grazie a questo aneddoto che William deciderà di fermarsi per una tappa inaspettata: dopo aver ringraziato e conosciuto Jack al parco dove parte delle sue ceneri sono state sparse, William inconsciamente insegna a suo figlio un altro metodo per superare quei momenti difficili: abbassare i finestrini, alzare il volume e lasciarsi andare. Ed è un po' quello che è servito a Randall per godersi il viaggio, per godersi il cibo di Memphis, per osservare con tutta la gioia del mondo suo padre recuperare il tesoro nella vecchia casa dove viveva. Tutti piccoli dettagli, così come le anatre alla fine dell'episodio, che all'apparenza possono risultare forzati e troppo macchinosi, ma che infine portano con sé il vissuto di un personaggio ricco di cose buone. In fondo la semplicità di questa storia sta nel fatto che non esistono rancori, delusioni e rimpianti: Randall è felice di aver conosciuto suo padre, anche solo per poco tempo. Ed è chiaro che questo è stato a tutti gli effetti un viaggio per entrambi e non solo per William, che in cuor suo si augurava di morire proprio così. Randall da questo momento in poi sarà un'altra persona, è innanzitutto un uomo che ha avuto l'onore di aver conosciuto quella parte del suo sangue che sempre ha ricercato e che spesso ha dovuto mettere da parte. Prima di esalare l'ultimo respiro, William regala a suo figlio un libro di poesie scritto negli anni e gli ricorda per l'ultima volta di abbassare i finestrini, di tirare fuori l'afro che è in lui e di godersi la vita meravigliosa che si è creato.

Per confrontarvi con altri appassionati della serie, vi segnaliamo la pagina Facebook This Is Us Italia.

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