This Is Us 1x04, "The Pool": la recensione

Ecco la nostra recensione del quarto episodio della prima stagione di This is Us, la nuova serie della NBC che sta emozionando l'America

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This Is Us continua a raccontare il presente dei "The Big Three" relazionandosi alle vicende del passato in maniera coinvolgente ed elegante attraverso situazioni chiave e momenti anche ironici che si compensano e si alternano in un modo che non risulta essere mai banale. Le gesta di Rebecca e Jack come genitori sono essenziali ai fini della storia ambientata nel presente e questo è il punto più alto che sta raggiungendo lo show; sì perché il pericolo era proprio fondato sul continuo alternarsi tra passato e presente, una modalità che poteva condizionare troppo le due finestre temporali regalando poco spessore all'una o all'altra, togliendo quindi il brivido della scoperta. Invece no, c'è causa e conseguenza e quello che risulta piacevole è proprio lo sforzo e l'impegno di Rebecca e Jack da una parte e il bagaglio che i tre figli hanno riempito grazie agli insegnamenti appresi e alle avventure vissute con i propri genitori.

"The Pool" è un episodio molto forte che racconta di due mondi che avrebbero dovuto camminare a braccetto e che invece hanno percorso strade differenti, proprio come Randall e suo padre William, ma è anche un episodio che racconta delle insicurezze di una donna che ha sempre vissuto con un tarlo nella testa che l'ha sempre costretta a pensare prima al suo peso e poi alle sue abilità. E poi c'è la difficoltà di capire il proprio posto di appartenenza e Kevin con il suo periodo di confusione personale ce lo racconta attraverso le sue perenni indecisioni, le manie di un attore al momento vuoto ma che ha il desiderio di capire fino a che punto può spingersi.

Una giornata in piscina negli anni '70 è stata effettivamente la scelta più giusta e ragionata per modificare a proprio piacimento il tutto, e in questo gli autori della serie ci hanno visto lungo. Kevin fa fatica a nuotare e si sente solo nel momento in cui capisce di non essere osservato dai suoi genitori, è un bambino che ha paura di non essere accettato e capito. Successivamente lo ritroviamo nei panni di un un uomo che cerca in continuazione l'approvazione di qualcuno, un uomo che fa fatica a stare da solo e che anche nel momento della vittoria ha bisogno di un consenso da parte di altri. Randall ha invece qualche questione con suo padre William, si sente giudicato solo perché si è permesso qualche agio in più, ma nello sguardo di suo padre c'è solo ammirazione e questo arriva a comprenderlo attraverso un paio di situazioni che fanno sorridere e riflettere. This Is Us anche questa volta ci racconta in maniera ironica e intelligente delle differenze razziali e sociali, di accettazione e di rispetto: la scena chiave, quella meno visibile e prevedibile, è proprio quella in cui Randall seduto su una poltrona di un teatro assiste alla recita di sua figlia che con totale nonchalance interpreta Biancaneve senza porsi troppe domande. Nonostante Randall abbia vissuto più di una difficoltà rispetto al colore della sua pelle alla fine dell'episodio guarda negli occhi suo padre e gli comunica di non essersi pentito di niente, e soprattutto di non aver nessun tipo di rimpianto, seppure parte del suo tempo sia stato impiegato alla ricerca di persone del suo stesso colore con l'augurio che un giorno tra i tanti volti potesse esserci quello di suo padre. Quello che al momento sembra essere l'unico problema di This Is Us è la prevedibilità di alcuni momenti. Questo succede spesso in televisione quando entro i quaranta minuti previsti si deve raccontare più di quanto si dovrebbe; una fretta che a volte lascia presagire molte cose. Il tutto non esclude che ci possano essere in futuro dei colpi di scena inaspettati, proprio come successo nei primi due episodi.

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