The Walking Dead vol. 22: Un nuovo inizio, la recensione

Abbiamo recensito per voi The Walking Dead vol. 22: Un nuovo inizio, di Robert Kirkman, Charlie Adlard e Stefano Guadiano, edito da saldaPress

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Dopo gli eventi narrati nella saga Guerra totale, che ha visto le comunità di Alexandria, Hilltop e il Regno unirsi sotto la leadership di Rick Grimes per far fonte alla minaccia sempre più aggressiva rappresentata da Negan e dai suoi Salvatori, sembra essere finalmente arrivato un longevo periodo di pace per i protagonisti di The Walking Dead, apprezzatissima serie Image Comics, edita in Italia da saldaPress, complice anche il successo dell'omonima serie TV prodotta dal network statunitense AMC.

Il volume numero 22 della serie, si intitola, non a caso, Un nuovo inizio: sono passati diversi anni dalla vittoria dei nostri eroi nella suddetta guerra, che ha dato il via a un'epoca di quiete e prosperità. Ad Alexandria ritroviamo un Rick invecchiato e provato da tutte le vicissitudini affrontate, ma non per questo meno indefesso e determinato: la grande capacità organizzativa e lungimiranza del protagonista indiscusso del fumetto ha fatto sì che la sua comunità diventasse altamente efficiente sotto molteplici aspetti. È una vera e propria era di rinascita Per Alexandria, e tale benessere è condiviso anche dalle altre due comunità, che hanno dato vita a un pacifico trittico, fatto di scambi commerciali e reciproca alleanza. Tutti contenti quindi? Ma anche no, dato che il figlio di Rick, Carl Grimes, oramai divenuto un vero e proprio adolescente, dimostra al meglio l'irrequietezza e il turbamento che si confanno alla sua età, continuamente alla ricerca di se stesso e del suo posto in questo nuovo mondo: i suoi desideri creeranno non pochi grattacapi al padre, oltre al fatto che il giovane mantiene un rapporto piuttosto bizzarro con il badass Negan, rinchiuso in un putrida cella sin dalla sua disfatta.

In questo nuovo ciclo di storie, che rappresenta un radicale rinnovamento per la serie (fortemente gradito in patria), non mancherà l'esordio di nuovi personaggi: un gruppo di sopravvissuti, guidato da una tenace fanciulla di nome Magna, verrà infatti accolta fra le mura di Alexandria. Questi saranno alleati o rappresenteranno una nuova minaccia? Troppo presto per dirlo, anche se di primo acchito propendiamo per la prima possibilità.

Un nuovo inizio rappresenta, dunque, un restart ideale per The Walking Dead, andando a rinfrescare ciò che, complice la longevità della serie, iniziava a risultare vagamente stantio, e pone le basi per qualcosa di inedito. Ah sì, come dimenticarlo?! Nelle radure limitrofe alle comunità nelle quali i nostri protagonisti vivono serenamente, i morti hanno iniziato a parlare, oltre che a camminare. O almeno così sembra...

Robert Kirkman è un genio del marketing, oltre a essere un bravo scrittore, poco da dire a riguardo. La grande capacità di rinnovare continuamente la sua creatura più bella e famosa, è qualcosa di sicuramente encomiabile. La testata ha oramai abbondantemente superato i 100 numeri, evento abbastanza raro per un prodotto di questo tipo, e non sembra assolutamente prossima alla conclusione. Lo sceneggiatore è bravo a rinverdire la sua lunga parabola con nuovi elementi narrativi, che rendono The Walking Dead una lettura sempre gradevole, se non addirittura appassionante. Il twist narrativo con il quale si conclude questo volume, inoltre, instilla nel lettore una grande curiosità, che lo spinge a volerne ancora e ancora.

Ai disegni, l'oramai titolarissimo Charlie Adlard fa degnamente la sua parte, mantenendo il solito tratto aggressivo e spigoloso, che bada poco alle sottigliezze, al fine di regalarci, piuttosto, tavole dinamiche e adrenaliniche, rese ancora più di impatto dal lavoro di raffinamento rappresentato dagli inchiostri di Stefano Gaudiano.

In conclusione, The Walking Dead è un vero e proprio titano dell'industria fumettistica americana, che, coriaceo e inossidabile, prosegue la sua corsa senza dare il minimo segno di cedimento, essendo divenuto, oramai, un autentico e assoluto successo cross-mediale in grado di appassionare un'audience sempre più numerosa ed eterogenea. Avanti così!

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