The Walking Dead 9x06, "Who Are You Now?": la recensione
Ecco la nostra recensione del sesto episodio della nona stagione di The Walking Dead intitolato Who Are You Now?
Tutti gli abitanti sembrano essere più che disponibili e come è successo in passato per Rick, ora tocca a Michonne tenere le redini e a fare la guastafeste quando tutti sembrano pronti ad accogliere un nuovo gruppo di persone. Magna, Yumiko, Luke, Connie e Kelly vengono salvati da un'intelligentissima e fomentata Judith, interpretata dalla giovane attrice Cailey Fleming, la cui interpretazione risulta essere una delle cose più convincenti dell'episodio. I nuovi arrivati giungono al cospetto del popolo di Alexandria contro la volontà di Michonne, che ancora scossa per qualche evento del passato sembra essere restia ad accogliere nuovi individui all'interno del gruppo. Ma la donna, nonostante sia chiaramente al comando, non prende nessuna decisione senza aver prima convocato il consiglio (formato da volti conosciuti più un paio di facce ignote). Tra i vari rappresentanti ritroviamo Aaron con il suo braccio in stile "Soldato d'Inverno" che ha ormai in cura la piccola Grace. A Padre Gabriel invece, anch'esso membro del consiglio, sembrano far bene i salti temporali: questa volta accanto al suo cuore troviamo Rosita, un personaggio che nonostante tutto continua a essere marginale e a non avere una propria personalità, tant'è che in ogni stagione la sua importanza è sempre correlata a quella dell'uomo che ha a fianco, o all'uomo che ha perso. I due risultano poco credibili così come risultava strana la storyline messa in piedi repentinamente tra l'uomo e Anne.
La curiosità c'è stata sin dall'inizio e non si è mai persa per tutta la durata dell'episodio: in modo particolare è stato bello ritrovare Carol, ora con i suoi lunghi capelli bianchi, inizialmente nelle vesti di buona moglie e poi in quelle di donna vendicativa pronta a dare fuoco a un mucchio di persone solo per aver ferito lievemente Henry (lo stesso di sempre anche se sono passati sei anni). La sua scena è stata infatti una dei punti forti dell'episodio e quell'anello indossato con fierezza di fronte a Henry dopo averlo perso poche ore prima per colpa dei Salvatori è stato un gran momento che ricorderemo a lungo. È certo il fatto che, nel corso delle nove stagioni, un personaggio come Carol abbia collezionato più momenti straordinari di un Daryl il quale, sebbene d'ora poi vestirà i panni del protagonista, ritroviamo ancora una volta solo di sfuggita con le sue frecce e un cappuccio, impegnato nella pesca e fiero della sua solitudine.
In conclusione non possiamo non parlare di quell'unico aspetto che allo stato attuale dei fatti potrebbe mettere fine a tutta questa armonia: gli Whispers. A metà dell'episodio, Rosita e Eugene decidono di infrangere le regole per seguire un piano di Padre Gabriel, ossia quello di andare a posizionare lontano da Alexandria un amplificatore radio per estendere il segnale così da mettersi in contatto con altre comunità. Dopo aver piazzato l'attrezzatura su una cisterna d'acqua, Eugene e Rosita sono costretti a scappare (dopo che l'uomo si ferisce al ginocchio per un salto troppo grande e in seguito alla fuga dei loro cavalli spaventati per via di uno sparo) perché inseguiti da un'orda di zombie. Un'orda che nonostante tutto rimane sorprendentemente alle loro calcagna. Una volta nascosti sotto al fango, Eugene e Rosita sentono sussurrare gli erranti: "dove sono? Non dobbiamo lasciarli scappare!" Un modo piuttosto inedito e divertente per concludere un episodio già di per sé incalzante.
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