The Walking Dead 9x02, "The Bridge": la recensione

Ecco la nostra recensione del secondo episodio della nona stagione di The Walking Dead intitolato "The Bridge"

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Spoiler Alert
Anche con questo episodio, The Walking Dead ha deciso di fare un altro salto in avanti di un mese rispetto agli eventi della season premiere. Dopo la morte di Gregory, Maggie è messa a dura prova da Michonne che la invita a trovare un modo per non fare determinate scelte da sola. Proprio perché nessuno è in grado di prendere sempre le giuste decisioni, c'è bisogno che vengano istituite delle regole comuni che vadano al di sopra di tutti. Daryl e Maggie pensano che alcuni individui non possano più redimersi e che quindi non ci sia più speranza per loro. Entrambi si vestono da "giustizieri" perché stanchi di convivere e collaborare insieme a delle persone che non prendono seriamente in considerazione il fatto di aver ricevuto una seconda possibilità (anche se Gregory ha avuto diverse occasioni per riscattarsi). Ma in seguito a un chiacchierata prima con Michonne e poi con Jesus ed Earl (ancora imprigionato dopo gli eventi dello scorso episodio), Maggie fa un passo indietro dall'oscurità intravista nell'ultimo periodo per accettare l'idea che possa esserci un compromesso. Nonostante ciò, la donna in questo episodio sembra far chiarezza con se stessa riguardo la decisione presa su Gregory e sulla quale non tornerebbe mai indietro.

"The Bridge" è un episodio piuttosto solido, a parte qualche piccola imprecisione di cui parleremo, che ha anche degli ottimi momenti d'azione e un massacro zombie che provocherà, anche se non direttamente, l'amputazione del braccio di Aaron. I vari gruppi coesistono forzatamente e questo crea non pochi problemi dal punto di vista dell'organizzazione e un ritardo nella costruzione del ponte, un monumento che funge da collegamento. Il simbolo che rappresenta l'unione, la collaborazione nonché una porta verso il futuro. Ma l'impossibilità di andare tutti d'accordo è un limite per molti, un problema sul quale non si può prescindere. E a far presente questa condizione ci pensa niente di meno che Negan, l'uomo che in molti vorrebbero morto e che invece è rinchiuso in una cella ancora in grado di sfidare a parole la sua nemesi. Tra sofferenza e sfiducia, i vari gruppi provano ad andare avanti grazie all'entusiasmo di Rick, che nonostante abbia perso quasi tutto continua la sua filosofia del perdono sperando che il sogno di Carl un giorno possa realmente divenire realtà. Anche Aaron, malgrado sia rimasto senza marito e ora anche monco, ringrazia Rick per aver cambiato tutto e per aver messo un punto alla fine dell'apocalisse. Ma sarà abbastanza? Rick sta veramente salvando il mondo oppure lo sta preparando per Negan o per quelli che verranno?

A nostro avviso avremo le risposte a queste domande molto presto dal momento che Rick, ancora l'elemento cardine della storia, sta per lasciare questo universo per sempre. The Walking Dead continua a concentrarsi su di lui e su Maggie in maniera convincente senza iniziare però a costruire qualcosa di realmente interessante per coloro che dovranno tenere in piedi la baracca dopo di loro. "The Bridge", inoltre, ha riproposto ancora una volta una parentesi su Justin (Zach McGowan), il salvatore combina guai che, dopo aver portato un po' di scompiglio nello scorso episodio, questa volta ritorna a fare più danni del solito, dal momento che gli viene assegnato uno dei compiti più delicati: gestire le orde di zombie dall'esterno per allontanarle dalle zone abitate. Un compito che sin dal principio, se fatto male, avrebbe provocato la morte di diverse persone. Perché mai assegnare una responsabilità del genere a una persona già poco stimata come Justin? La situazione è ancora più inverosimile dal momento che le altre due persone a fare da vedetta erano Tara e Jerry, due degli elementi più fidati. Non convince neanche l'improvvisa storia d'amore tra Jadis e Padre Gabriel, né la modalità con cui gli autori hanno deciso di forzare il tutto, senza una vera e propria origine o un dialogo tra i due abbastanza interessante da motivare questa scelta narrativa impensata.

L'episodio si conclude con un semi colpo di scena che mostra Justin, cacciato da Rick dopo gli eventi che hanno portato all'incidente con Aaron, attaccato da una figura sconosciuta mentre si allontanava dalla zona abitata. C'è dietro lo zampino degli Whispers? Con l'augurio che nulla sia lasciato al caso, The Walking Dead sembra parlarci del futuro che verrà attraverso una piccola scena con Maggie mentre racconta a Jesus di aver riletto una vecchia lettera di Georgie. La donna amante dei vinili interverrà di nuovo? Sarà lei la chiave per la dipartita del personaggio di Maggie?

Per confrontarvi con altri appassionati della serie, vi segnaliamo la pagina Facebook The Walking Dead Italia.

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