The Walking Dead 8x09, "Honor": la recensione
Ecco la nostra recensione del nono episodio dell'ottava stagione di The Walking Dead, intitolato "Honor"
Il personaggio di Carl è maturato tantissimo e il pubblico con lui, e sebbene a volte non sia stato sempre una parte fondamentale della trama, il suo percorso non è mai stato trascurato. L'azione che lo ha portato a salvare Saddiq non è stata affatto forzata e sconsiderata ma in linea con il suo carattere, e gli autori lo hanno dimostrato mostrando per la prima volta quel momento nella foresta senza far intuire al pubblico che sarebbe stata l'origine della sua dipartita. Una scena apparentemente trascurabile ma sensata che, vista più dettagliatamente e da un'altra angolazione, si è poi trasformata in qualcosa di più grande e letale. Sotto le fogne, Rick e Michonne cercano di accettare qualcosa che non si sarebbero mai aspettati di affrontare in un momento già così critico di suo e lo fanno sotto gli occhi di un gruppo di persone sopravvissute a un attacco e rese libere grazie a Carl Grimes.
Questo episodio è piuttosto emblematico perché dimostra quanto The Walking Dead sia stato sempre molto attento a dare importanza ai suoi eroi, trascurando a volte una trama poco solida o comunque ripetitiva. Ciò che in alcuni casi può essere un difetto, in "Honor" è un grande pregio. Come una macchina da guerra Morgan arriva alla fine del suo percorso vittorioso ma con uno sguardo spento (impressionante ancora una volta l'interpretazione di Lennie James), e con di fronte a lui l'unico sopravvissuto: Gavin. Ezekiel e Carol gli consigliano di lasciarlo andare ma Morgan è spinto da qualcosa di più grande e incontrollabile, come se ci fosse qualcuno pronto a strappargli il cuore nel caso decidesse di non proseguire. E questo stesso desiderio, così complesso da decifrare, cresce sin dal primo momento, da quando qualcosa ti viene portata via per sempre, quella cosa che mai avresti pensato di perdere o forse quell'unica cosa che se portata via avrebbe potuto spegnerti l'anima. Così è stato per Morgan, Carl, Rick, Negan e infine per il giovane Henry, al quale già in tenera età è stato portato via tutto (suo fratello) privandolo quindi dell'ingenuità e dell'innocenza.
"Honor" è a tutti gli effetti un episodio ben scritto (forse troppo lungo) e che contiene una buona dose di drammaticità e violenza, questa volta assolutamente non gratuita bensì giustificata dalla rabbia dei personaggi, in modo particolare da quella di Morgan. Il direttore della fotografia ha fatto un ottimo lavoro e ha saputo costruire con la luce degli ambienti drammatici e piuttosto comunicativi. Greg Nicotero, oltre ad aver saputo gestire tutto questo in maniera organica, ha usato gli elementi più forti della serie per rendere l'addio a Carl uno dei più toccanti. Ma ciò che più ricorderemo è l'affetto reciproco di Michonne e Carl, il loro rapporto resterà indelebile tra le pagine di questa serie e la loro amicizia la più forte di tutte. Impeccabili le interpretazioni di entrambi gli attori.
L'ultima scena vede un Rick quasi morente appoggiato a un albero, un momento che lascia intuire un futuro ancora più drammatico. Sembra quasi che questa ottava stagione di The Walking Dead voglia incuriosire il suo pubblico adottando strategie differenti dal solito.
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