The Walking Dead 7x16, "The First Day of the Rest of Your Life": la recensione

Ecco la nostra recensione del sedicesimo e ultimo episodio della settima stagione di The Walking Dead, intitolato "The First Day of the Rest of Your Life"

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"Il primo giorno del resto della tua vita".
Questo è il titolo tradotto in italiano del season finale di The Walking Dead, un episodio che gioca con la nostalgia e che stupisce ancora una volta non per i grandi combattimenti e gli effetti speciali ma per il modo in cui vengono caratterizzati i personaggi. È un'opera che dimostra di essere diversa da qualsiasi film o serie televisiva sugli zombie, e lo dimostra attraverso un episodio il cui i temi principali sono ancora una volta il senso di famiglia, il rispetto e anche quello che ognuno dei protagonisti è disposto a fare pur di aiutare l'altro. Va detto che in alcuni punti, specialmente nei primi quarantacinque minuti, si è faticato a comprendere che si trattasse di un season finale, e questo specialmente perché si è sentito molto il peso della storia su di un unico personaggio: Sasha. È innegabile il fatto che quest'ultima sia diventata una figura piuttosto importante, in modo particolare negli ultimi episodi, ma al contempo sarebbe assurdo non ammettere quanto poco incisiva sia stata la sua evoluzione nel corso delle stagioni. Hanno puntato molto sul destino di Sasha, così come sul colpo di scena riguardante la sua morte, e a dirla tutta seppur è venuto a mancare l'effetto sorpresa, nel complesso ne è valsa la pena.

Nonostante sia stata costruita molto bene la tensione (condizionati anche dal fattore season finale), c'è da dire però che alla fine dell'episodio si è sentita la mancanza di un evento sconvolgente che anticipasse o almeno strutturasse un tema inedito per la prossima stagione. Ovviamente gli autori non volevano ripetere l'errore fatto l'anno scorso, e quindi sono andati sul sicuro senza cercare una soluzione alternativa e più equilibrata. Questo non vuol dire che sia stato un finale insoddisfacente, anzi, ma senza ombra di dubbio è stato quello che più ha sofferto di prevedibilità. Detto questo la sceneggiatura di Scott M. Gimple, Angela Kang e Matthew Negrete è risultata piuttosto riuscita e per assurdo ha anche aggiustato un po' il tiro a una stagione un po' in calo, gestendo con eleganza il carico di un episodio come questo. In più, grazie alla regia sempre molto incisiva di Greg Nicotero, è stato portato a termine il viaggio di Sasha in maniera lungimirante. Infatti nel momento in cui si comprende la scelta fatta da Sasha non si può non esultare per l'inaspettata sorpresa, un sacrificio che ha sviato e al contempo arricchito una morte già preannunciata. Un difetto che si trasforma senza sforzi in pregio.

Percorrendo i quarantacinque minuti prima della battaglia, possiamo destrutturare l'episodio come diviso in due parti: da un lato c'è la pianificazione di un attacco da parte di Rick e del gruppo nei confronti dei Salvatori, con confronto annesso tra Daryl e Dwight, e dall'altra percorriamo con Sasha tre linee temporali differenti. Da parte del primo blocco non ci sono state sorprese e in più questa volta è venuta a mancare quella sensazione di condivisione che spesso si veniva a creare con il gruppo di Rick prima di un imminente scontro. Parallelamente a questo il pubblico segue l'inizio della marcia del Regno di Ezekiel con una Carol pronta a combattere e un Morgan assetato di vendetta. Nel secondo blocco invece, assistiamo a due momenti cardine della vita di Sasha vissuti poco prima del giorno della morte di Abraham e Glenn. Nel primo Sasha discute con Abraham rispetto al fatto che per una volta nella vita si può assistere senza partecipare, un discorso che ha l'essenza di essere considerato come premonitore, ma che in realtà ha solo lo scopo di suggellare quello che è in definitiva il tema principale di The Walking Dead: essere pronti a tutto pur di proteggere gli altri. Anche Sasha è pronta a sacrificarsi per qualcuno, per quella famiglia che si è venuta a creare dopo l'apocalisse, quando tutto sembrava essere perduto. Ed è proprio la fine di tutto che ha regalato a queste anime salve la forza per risollevarsi e per proteggere quell'insieme di cose che si pensava di non riavere più indietro dalla vita: l'amore, l'affetto e la serenità. E a fortificare ancor di più questo discorso ci pensa Maggie che ricorda con orgoglio quel momento in cui tutto è iniziato, quell'istante in cui Glenn si è offerto di aiutare Rick entrando così, inevitabilmente, nella sua vita: la cosiddetta genesi. Il primo piano di Sasha che ascolta la musica all'interno della bara durante quelle due ore è il collante delle altre due linee temporali che la vedono protagonista, un'interessante scelta di regia che ha aiutato, e non poco, la prima parte dell'episodio a reggersi in attesa del finale.

Negli ultimi venti minuti avviene tutto quello che ha aspettato, forse per un'intera stagione, il fan dell'alta tensione e di quelle scene di combattimento che senza ombra di dubbio arricchiscono la serie. Prima di tutto assistiamo al tradimento da parte del gruppo della discarica, un raggiro che ha provocato un senso di fastidio e che ha ineluttabilmente acceso nel pubblico la voglia di vedere Rick e gli altri vendicarsi anche di loro: la lista si moltiplica. Ma c'è stato un momento che forse ha tolto un po' di smalto alla rivelazione del gruppo di ipocriti, ossia quello scambio di battute sul balcone con Michonne e una combattente della discarica. In quei secondi si è intuito che qualcosa sarebbe andato storto e seppur il ritmo in quel momento ha gioito di un acceleramento, in seguito si è sentito il peso di un colpo di scena già inconsciamente ipotizzato. Nel complesso la battaglia è stata piuttosto gradevole, seppur non la migliore di sempre, e grazie all'aggiunta di una tigre che sbrana all'impazzata (dove sicuramente questa volta è stato fatto un buon lavoro in CGI), le emozioni non sono venute a mancare. Efficace e quasi doloroso quel grido che Rick e Carl sentono a distanza credendo si trattasse di Michonne, così come è commovente ritrovarla successivamente soltanto ferita. Emoziona vedere Maggie in azione con al suo fianco Enid, così come suggestiona trovare Morgan al fianco di Carol in campo di battaglia, tutti in difesa del popolo di Alexandria, che proprio come afferma Ezekiel non è ancora pronto per essere abbattuto. "The First Day of the Rest of Your Life" è in definitiva un episodio completo che sicuramente sa poco di finale di stagione ma che comunque si presenta come ben strutturato. Ci sono anche un paio di momenti divertenti, in primis la scena in cui Jadis annuncia a Michonne che successivamente sarebbe andata a letto con Rick fino ad arrivare alla reazione di Negan a seguito dell'arrivo della tigre. In conclusione quello che mostrerà l'ottava stagione sarà probabilmente ciò che in molti si aspettavano dalla settima, e se durante il tragitto qualcuno ha avuto difficoltà a comprendere il perché di così tanti giri di parole, forse questo episodio riesce un minimo a riportare curiosità a chi nel corso del viaggio l'aveva persa.

Per confrontarvi con altri appassionati della serie, vi segnaliamo la pagina Facebook The Walking Dead Italia.

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