The Walking Dead 7x09, "Rock in the Road": la recensione

Ecco la nostra recensione del nono episodio della settima stagione di The Walking Dead, intitolato "Rock in the Road"

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Spoiler Alert
Dopo una lunga pausa, The Walking Dead torna con una midseason premiere spettacolare. Sì è proprio così, questo è uno degli episodi meglio congegnati della settima stagione, un capitolo suddiviso in due parti che riesce a fungere da apripista per il futuro e allo stesso modo recupera ciò che avevamo lasciato. Nella prima parte troviamo Rick e gli altri discutere con Gregory, il leader di Hilltop che ancora una volta si dimostra essere distante dalle idee di Rick e Jesus. Sotto l'ala di quest'ultimo, gli abitanti di Alexandria si dirigono finalmente verso il regno di Re Ezekiel, con auspicio che possa esserci una risposta più incline ai desideri di ribellione di Rick e del gruppo. Finalmente si percepisce questo senso di coesione che eravamo abituati a vedere nelle scorse stagioni della serie, e che avevamo perso negli scorsi episodi a causa del disordine portato da Negan. Rick ha voglia di combattere e di mettercela tutta e questo forte senso di ripresa lo percepiamo nel momento in cui tenta di convincere Re Ezekiel a spalleggiarli nella battaglia contro i nemici, che ancora una volta non sono gli erranti. Questo senza ombra di dubbio è stato l'episodio più speranzoso e gioioso della storia di The Walking Dead, abbiamo percepito un nuovo metodo di narrazione, più leggero e meno ansiogeno. Questo cambiamento improvviso lo si evince anche nel momento in cui vengono presentati a Rick e agli altri, Ezekiel e la sua tigre; il leader di Alexandria sempre duro e sicuro di sé appare per la prima volta imbarazzato di fronte ad un personaggio bizzarro. Nel regno di Ezekiel, Rick e gli altri ritrovano con grande stupore Morgan, il quale racconta loro ciò che è successo a Carol nel momento in cui si separò da loro. Morgan sempre rispettoso decide di mantenere il volere di Carol, raccontando loro ciò che lei avrebbe voluto si raccontasse. Questo senso di isolamento da parte di lei continua a essere una costante così come il suo carattere introverso e duro, basti pensare alla scena, velatamente dolce, di lei con Benjamin nel bosco. Una scena emblematica che descrive in più punti l'atteggiamento di Carol: una donna ruvida ma che pur sempre è stata una madre. Il ragazzo lo avevamo conosciuto quando ci venne presentato il Regno, un personaggio interessante sotto molti punti di vista, in piena formazione, che in un dialogo con Ezekiel ha modo di apparire anche piuttosto saggio. Purtroppo però il Re del Regno ha bisogno di quella pace precaria stabilita in passato con i Salvatori: al momento l'unico aiuto che può dare loro è quello di fornire asilo al fuggitivo Daryl. Morgan ancora una volta si dimostra contrario al pensiero di rivolta di Rick e propone una modalità di intervento differente, più pacifica e meno invasiva. Ma è alquanto scontato il fatto che il metodo di quest'ultimo al momento è il meno auspicabile per i sopravvissuti di Alexandria. Nel frattempo Daryl sotto consiglio di Rick sceglie di rimanere nel Regno con la speranza che in un secondo momento possa convincere Ezekiel ad aiutarli.

La seconda parte dell'episodio è decisamente adrenalinica, in modo particolare risulta ben riuscita la scena in cui Rick e gli altri, sulla strada del ritorno, trovano una barriera di macchine e un filo metallico pieno di esplosivi. Rosita, la più esperta del gruppo in materia, segue il consiglio di Rick e disinnesca il circuito di bombe con lo scopo di appropriarsene. A quel punto il gruppo inizia a cooperare come ai vecchi tempi per recuperare tutti gli esplosivi riutilizzabili e meno danneggiati. Ma il tutto, nel giro di qualche istante, si trasforma in una corsa contro il tempo visto che un'orda di erranti è alle loro calcagna. A salvare la situazione, rischiando anche la pelle, ci pensano Rick e Michonne che grazie ad un'idea impensabile fanno una strage senza precedenti. Con il filo metallico collegato a due macchine poste a debita distanza i due premono l'acceleratore decapitando quanti più erranti possibili. Il primo vero momento di ribellione riuscito da molto tempo a questa parte che rappresenta speranza, uno spiraglio per ognuno di loro che possa portarli verso scelte più argute e meno impulsive. Una scena quasi di serie B ma che ha come compito quello di risollevare la situazione del gruppo, come mai prima d'ora. A dar benzina ancor di più a questo episodio ci pensa un'ottima colonna sonora, piuttosto adatta e incalzante al punto giusto. Tornati ad Alexandria, il gruppo riceve una visita anticipata da parte dei Salvatori, che, ovviamente, sono alla ricerca di Daryl. La scena non porta con sé il solito alone di terrore, questo perché ha come unico scopo quello di informare Rick e gli altri delle azioni apparentemente immotivate di Padre Gabriel. L'episodio infatti inizia con lui che ruba ogni scorta di cibo della dispensa, portandola via con sé. Mentre Rosita dà le sue conclusioni affrettate, Rick si mette alla ricerca di un indizio che possa indicargli la destinazione dell'uomo. Al momento non conosciamo ancora le motivazioni di quest'ultimo, anche se è immediato il collegamento con l'estraneo che spiava Alexandria alla fine dello scorso episodio. Dopo una conversazione piuttosto complessa, ma anche superflua tra Aaron e Eric, Rick e gli altri ritornano dove l'ultima volta avevano cercato delle provviste. Quello che li attenderà sarà qualcosa che stravolgerà il futuro dei personaggi della serie, in meglio ci si augura, specialmente se si considera quel bellissimo e tanto atteso sorriso di Rick.

Per confrontarvi con altri appassionati della serie, vi segnaliamo la pagina Facebook The Walking Dead Italia.

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