The Walking Dead 6x11, "Knots Untie”: la recensione
Ecco la nostra recensione dell'undicesimo episodio di The Walking Dead intitolato "Knocks Untie"
Fatta questa premessa va sottolineata l'interessante evoluzione di “Knots Untie”, un episodio in cui si affrontano temi di vitale importanza e necessari per una serie arrivata oramai a questo punto; in primis affascina l'introspezione che viene data al personaggio di Abraham che senza esitazione discute con Glenn della gravidanza di Maggie. Un argomento del genere trova terreno fertile per esistere soprattutto in un mondo degradato e la scelta di mettere al mondo un figlio potrebbe essere vista sotto due diversi punti di vista. E questo è certamente un discorso singolare. Abraham con la sua lieve depressione vive le cose in maniera pessimistica, si percepisce la sua visione ovattata delle situazioni che si trova costretto ad affrontare e il simbolo della collana creata da Rosita ha infatti il suo perché all'interno della vicenda. Ma non finisce qui perché in The Walking Dead ogni tanto si parla anche di entropia, un termine apparentemente complesso ma che trova modo nel giro di quaranta minuti di esplicarsi senza troppe difficoltà. A introdurre la cosa è Jesus che parla di una unione efficiente che possa garantire una buona organizzazione e delle decisioni efficaci che attraverso il lavoro e l'aiuto reciproco possano portare a un equilibrio proficuo per tutti.
L'effettivo handicap di Gregory e di tutto il suo piccolo impero non poteva avere altro che il nome di Negan. L'arrivo di Nathan e la conseguente accoltellata a Gregory è la prova di tutto: Negan teneva in ostaggio il fratello di Nathan e altri del gruppo, che scopriamo poi aver ucciso senza pietà a causa dello scarso carico di cibo che Gregory e gli altri gli avevano promesso. Tutto questo ha un solo scopo: arricchire l'attesa e dare il tempo per costruire ogni cosa a dovere. Conosceremo quindi un villain che ha avuto l'onore di avere quasi una stagione per presentarsi (la chiameremmo una sorta di gestazione). E tutto questo è molto entusiasmante, così com'è interessante il modo in cui Rick e gli altri sottovalutano l'intera vicenda. Noi sentiamo solo il suo nome, non lo conosciamo però già sappiamo come funziona il suo sistema di gestione delle cose e la risoluzione con cui le porta a termine ossia con i ricatti e i soprusi. Jesus e il suo gruppo dal punto di vista narrativo avevano come scopo quello di creare il giusto stimolo per portare Rick verso Negan.