The Walking Dead 5x14 "Spend": la recensione
Ottimo episodio per The Walking Dead, che conferma il suo momento positivo
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All'ombra delle mura di Alexandria, che continuano a proteggere gli abitanti dalle minacce provenienti dall'esterno, crescono paure e pericoli dall'una come dall'altra parte della barricata. Seguiamo quindi gli esiti angoscianti e sconfortanti di una spedizione del gruppo di Aiden alla quale si aggregano anche Glenn, Noah, Eugene e Tara, mentre in città cresce la diffidenza reciproca tra il gruppo di Rick e quello degli autoctoni. In tutto questo avrà una spinta fondamentale il personaggio di padre Gabriel, che non esiterà a seminare discordia e sospetti, forse per eliminare gli unici testimoni indiretti delle sue colpe.
Cosa è cambiato nel racconto della serie nelle ultime settimane? Alla base di tutto c'è la contraddizione di una serie che, per motivi di sopravvivenza intrinseca al gruppo, ha dovuto sempre essere dinamica ma che, in questo suo perenne muoversi da un luogo all'altro, da una minaccia all'altra, risultava statica e "bloccata" in mille altri modi. Adesso, nel primo vero rifugio sicuro incontrato dall'inizio della vicenda, i personaggi si fermano e, in questo sottile scontro tra diffidenza e necessità di mettere radici, nella necessaria contrapposizione tra "noi" e "loro", si inizia a ragionare in prospettiva, a lavorare sui piccoli mutamenti e sfumature più sottili. E colpisce che siano proprio gli insospettabili quelli che maggiormente aspirano alla quiete (Daryl o Michonne), mentre altri ormai hanno difficoltà ad uscire dallo stato di "tutti contro tutti" (Rick o Carol).