The Walking Dead 5x04 "Slabtown" ("Il prezzo della salvezza"): la recensione

Quarto episodio della stagione per The Walking Dead: scopriamo cosa è successo a Beth

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Spoiler Alert
Carne di porcellino d'India per cena e un Caravaggio buttato per strada come se fosse spazzatura, ma almeno Beth non canta. E, essendo Slabtown un episodio totalmente dedicato a lei, non è un elemento da sottovalutare. Al quarto episodio stagionale di The Walking Dead abbandoniamo provvisoriamente il gruppo seguito finora, per tornare ad Atlanta e scoprire finalmente che fine abbia fatto la sorella di Maggie (che da parte sua si è fatta subito una ragione della scomparsa della biondina, delegando le preoccupazioni ai personaggi di Daryl e Carol). Dopo tre episodi riusciti, tesi, e anche coraggiosi a modo loro, si riaffaccia sulla serie il fantasma delle lungaggini che hanno dominato la scorsa stagione.

Se per Rick e gli altri il processo di adattamento al nuovo mondo è stato traumatico, faticoso e molto lungo, per altri il mutamento della società ha portato a nuove strutture, degenerate imitazioni di quelle precedenti. Più o meno è quello che è accaduto al Grady Memorial Hospital, dove Beth si risveglierà, scoprendo ben presto che gli zombie non sono la peggiore minaccia nell'immediato. L'intero plesso è stato ripensato, riorganizzato, gestito da poliziotti – spiccano gli agenti Dawn Lerner e Gorman – e sottoposto ad una rigida disciplina che lo rende più simile ad una prigione per gli ospiti che ad un rifugio contro i morti viventi.

La nostra Beth, pupille sgranate e canto strozzato in gola, prenderà ben presto coscienza della gravità della situazione, entrerà in contatto con i malsani atteggiamenti del dott. Edward, farà amicizia con un giovane di nome Noah, e dovrà subire le molestie dell'agente Gorman. Il progressivo degenerare della situazione la porterà a cercare la fuga. Non tutto andrà come previsto, ma la nostra biondina riemergerà dall'esperienza più determinata e, forse, anche lei pronta a sporcarsi le mani. Mentre abbiamo qualche sospettato in più con cui identificare il misterioso accompagnatore di Daryl annunciato nello scorso episodio, un arrivo inatteso all'ospedale rimette tutto in gioco.

Tutto l'episodio riprende e conferma la nuova frattura nelle storyline della serie, che già era stata introdotta nella scorsa puntata. The Walking Dead, anche storia di gruppi che si prendono, si lasciano, si ritrovano con facilità (il mondo post-apocalittico è sempre stato convenientemente piccolo), torna ad allargare il ventaglio delle vicende raccontate. Lo fa con l'episodio minore tra i quattro andati in onda quest'anno. Si potrebbe anche portare avanti una critica sulla gestione interna di queste persone  che, ad Atlanta, città caduta e infestata, tutto sommato se la cavano disponendo di cibo, elettricità, medicine e addirittura di una lavanderia (e che in qualche modo sono cattivi perché devono esserlo per esigenze di scrittura, in modo non diverso dai pazzoidi del gruppo "claimed" o dai cannibali di Terminus).

D'altra parte uno dei temi di The Walking Dead è sempre stato affrontare diverse sfumature della degenerazione di fronte all'apocalisse, e in questo senso probabilmente un fermo realismo non è richiesto. Rimane quella strana gestione del ritmo nella serie, che la porta a costruire episodi densi e ricchissimi come No Sanctuary (nessuno si sarebbe sorpreso se i fatti di quella puntata fossero stati divisi in più appuntamenti), a cui contrapporre altri più rilassati e "riempitivi" come questo. Che non sarebbe necessariamente un male, ma forse Beth non è esattamente il personaggio migliore per una simile operazione.

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