The Walking Dead 5x02 "Strangers" ("Sconosciuti"): la recensione

Secondo episodio stagionale per The Walking Dead: il ritmo rallenta, ma ancora un episodio da promuovere

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Spoiler Alert
Dopo l'adrenalinica immersione cui ci ha sottoposto la première, il ritmo della narrazione, comprensibilmente, si abbassa, e The Walking Dead rigetta on the road i suoi protagonisti. Il viaggio senza meta, parzialmente rischiarato solo dall'astratto miraggio di Washington, riprende, destinato fin da subito a fare i conti con nuovi incontri e difficoltà. Strangers è un buon episodio, inevitabilmente minore rispetto a quello della scorsa settimana, ma capace di tenere a bada i difetti dello show e di regalare qualche bel momento.

"Stranieri" tra di loro, accomunati dal desiderio di sopravvivenza, i protagonisti si avvicinano, abbattono barriere, scoprono il velo sul loro passato. In una bella scena Tara confida a Maggie il suo passato al fianco del governatore, mentre Michonne – unico essere umano sul pianeta in grado di sentire la mancanza di Andrea – racconta a Rick qualcosa dell'origine del suo percorso. L'episodio e la serie quindi respirano nei primi minuti, tirano il fiato dopo lo scontro della scorsa settimana, e se i discorsi tra Carol e Tyreese, ma anche l'opportuna centralità del personaggio di Bob, lasciano il tempo che trovano, dopo poco un'inattesa svolta ci condurrà su binari più interessanti.

Un prete di nome Gabriel viene salvato dai nostri, che verranno condotti dall'uomo all'interno di una chiesa, ultimo luogo vagamente accogliente di una comunità abbandonata e allo sfacelo. L'agire disicantato di Rick di fronte all'uomo che ha di fronte e al luogo in cui trova rifugio il gruppo riecheggia una scena della première della seconda stagione nella quale il protagonista cercava conforto nel luogo di preghiera. Molto è cambiato in queste tre stagioni. Nella chiesa e nei dintorni intanto si riesce a racimolare del cibo, ma non c'è tempo per raccogliere le forze. Giusto il momento di decidere se andare o meno a Washington – momento importante soprattutto per testimoniare come la "Ricktatorship" sia finita da tempo e come oggi ci si trovi di fronte ad un gruppo compatto – che nuove svolte irrompono nella storia.

Il segreto di Gabriel, l'avvistamento dell'auto sulla quale Beth fu fatta salire contro la sua volontà, il rapimento del non-più-tanto-ottimista Bob raccolgono la nostra attenzione, e spingono l'acceleratore sugli eventi che terranno banco nelle prossime settimane. La scena finale probabilmente sacrifica il realismo in nome dello shock visivo, ma funziona bene. Quando The Walking Dead mostra gli artigli e un po' di crudeltà c'è solo da essere soddisfatti. Se due indizi fanno una prova, si può dire che questa quinta stagione è partita bene.

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