The Walking Dead 5x01 "No Sanctuary" ("Preda e cacciatore"): la recensione
Ritorna con la quinta stagione The Walking Dead: una première ricca di azione
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La gestione degli archi narrativi in The Walking Dead è sempre stata particolare. Dopo aver passato una stagione intera bloccati in una fattoria, abbiamo assistito ad un finale di terza stagione che rimandava a data da destinarsi lo scontro attesissimo con il governatore, che poi si verificava nel midseason successivo, quindi varie puntate di transizione (chiamiamole così) e una conclusione che prometteva scintille almeno per un po'. E invece tutta quella tensione, tutte le storyline sparpagliate dopo la caduta del carcere sono state raccolte e lasciate confluire in un'unica première adrenalinica, movimentata e riuscita.
Carol (Melissa McBride) è la mattatrice assoluta dell'episodio. È sempre stato il personaggio con la scrittura, lo sviluppo e probabilmente l'interprete migliore della serie: Scott Gimple, anche sceneggiatore dell'episodio, lo sa e le lascia tutto lo spazio che merita. Carol invita quindi tutti gli abitanti di Terminus a "guardare i fiori" e si candida seriamente tra le protagoniste di un eventuale "Expendables" al femminile. Il resto è azione, molta azione, e non può che funzionare. I cannibali di Terminus – vano e malriuscito il tentativo di umanizzarli nel prologo ed epilogo dell'episodio – fanno la fine che meritano, ed è molto soddisfacente la cattiveria con la quale Rick e i suoi non stanno troppo a riflettere sul massacro che vanno a compiere.Dialoghi e interpretazioni rimangono due delle problematiche dello show. Chad L. Coleman, tanto per citarne uno, con il suo Tyreese raggiunge vette di improbabilità raramente toccate, ma in fondo al quinto anno anche difetti come questi finiscono per essere integrati familiarmente in uno show che da parte sua si è sempre preso più sul serio di quanto avrebbe potuto. Una buona première, carica di azione e di una cattiveria che speriamo si mantenga anche nel corso del resto della stagione.