The Walking Dead 3x14 Prey (Vendetta), la recensione

Prey (Vendetta) sembra quasi un regalo elargito a una certa tipologia di spettatore che non sopporta Andrea: 42 minuti di puro divertimento...

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Ho pregato a lungo, in tutte le lingue e appellandomi a qualsiasi divinità per assistere a un episodio di The Walking Dead come questo.

Le divinità dal piccolo schermo, mosse a compassione, si sono finalmente decise a esaudire le mie richieste.

In questi mesi in cui vi ho accompagnato nel post-visione della serie basata sulla saga a fumetti di Robert Kirkman, non ho mai nascosto la mia idiosincrasia verso alcuni personaggi, Lori Grimes in primis, alla quale fa poi seguito Andrea.

Della singora Grimes, visioni e vaneggiamenti di Rick a parte, ce ne siamo finalmente liberati. Dell'idiozia della seconda ancora no.
Quale piacere nello scoprire che la Preda – o l'oggetto della Vendetta del titolo italiano della puntata – è proprio l'insopportabile e insulsa bionda (roba che se appartenessi al genere femminile sottocategoria “bionde” avrei imbastito da tempo una class action ai danni della AMC).

Dopo aver esplorato tutti gli anfratti della stupidità, contrariamente alla sua controparte cartacea estremamente più badass, la nostra ha fnalmente capito che il suo “amico di letto” il Governatore non ha dei piani all'insegna della pace, della concordia e del rispetto reciproco, ma che, invece, in testa ha un chiodo fisso. Far fuori Rick Grimes and co.

La nostra eroina, dopo essersi permessa anche di fare la morale al nerdissimo assistente del Governatore, Milton, comincia così la fuga verso il carcere con l'obbiettivo di avvisare i suoi ex-compagni di viaggio, ma trasformandosi, appunto, in preda.
A braccarla il monoculare tiranno di Woodbury.

Tutti – io di sicuro – a fare il tifo per lui.

Nonostante una gestione oculata della tensione, l'eredità drammaturgica di Andrea porta inevitabilmente a sperare che siano il villain, gli zombi incontrati lungo il tragitto o magari l'inedia ad avere la meglio. C'è poi un passaggio dell'episodio, quello in cui la donna si rifugia in quello che sembrerebbe essere una sorta di magazzino industriale, in cui la costruzione della tensione viene quasi minata dalle leggerezze narrative della prima e di parte della seconda stagione. La caccia pare strategicamente portata in un contesto casualmente privo di non morti in cui il Governatore si può anche permettere d'infrangere dei vetri in stile Nakatomi Plaza, ma, fortunatamente, gli svarioni dei tempi andati non si ripetono.

Sarà proprio lo spietato despota di Woodbury a passare dei pessimi cinque minuti, mentre nel finale dell'episodio quando tutto pare ormai destinato all'happy end...

Prey (Vendetta) sembra quasi un regalo elargito a tutti quegli spettatori che proprio non ne possono più della sciacquetta slavata che non capisce nulla di quello che le accade intorno, 42 minuti di puro divertimento in cui la vediamo rischiare il trapasso più e più volte. Detto questo, nella costruzione della strada che porterà inevitabilmente a un epilogo di stagione macchiato dal sangue dei viventi, è una puntata che non aggiunge più di tanto alle dinamiche già ben conosciute, ma che ci permette di assistere in maniera ancora più drastica alla discesa verso gli inferi del Governatore. Anche in Vendetta infatti, come nelle ultime puntate, la trama va a focalizzarsi su pochissimi personaggi e, come negli altri casi, questo è solo un bene.

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