The Walking Dead 2x07, "Pretty much dead already": il commento

Non tutto è perduto in questo midseason finale: a febbraio The Walking Dead dovrà dimostrare di non essere "Pretty much dead already"...

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Pretty much dead already” è la puntata con il titolo più bello della serie (in italiano "Muore la speranza"). Cosa che, chiaramente, non è sufficiente a creare un bell’episodio. Coincidenze vogliono che, per fortuna, sia anche una bella puntata. Confesso di aver avuto paura nei primi minuti, paura che la ripetitività tornasse protagonista in The Walking Dead. Felice di essermi sbagliato. Sì, perché se è vero che quasi tutta la prima parte di “Pretty much dead already” non si discosta troppo da quanto visto finora, la seconda parte si concentra sui punti più interessanti di questa stagione: il lento degenerare della stabilità di Shane per prima cosa, ma anche i rapporti tra Hershel e Rick e tra Daryl e Carol.

In apertura di puntata, scopriamo che Maggie ha il sovrannaturale potere di esprimere il suo dissenso a centinaia di metri di distanza, mentre Dale ha quello di annuire – da distanze più o meno identiche, solo che annuire è più difficile. Glenn, per non far torto a nessuno, dopo aver spifferato tutto a Dale, spiffera tutto al resto del gruppo. Rick va a parlare con Hershel, principalmente perché è disposto a quasi tutto pur di restare nella fattoria. Ovviamente viene ignorato dal vecchio che viene, però, quasi convinto dalla figlia. Nel frattempo Dale si prende la libertà di decidere che le armi devono essere nascoste ma viene fermato da uno Shane piuttosto nervoso e psicotico. A ‘sto giro il nostro barbuto amico se l’è rischiata per davvero. So di essere di parte ma vorrei comunque spezzare una lancia a favore di Shane. Se tutto il mondo – bimbi inclusi - venisse a darmi ordini in maniera piuttosto strafottente come fa con Shane, uscirei di testa. E Shane esce di testa. Sarà lo stress provocato dal fatto di sentirsi attaccato da tutti – soprattutto quando ha ragione - o saranno gli ordini di cui parlavamo prima, chissà. Fatto sta che il nostro amico quando sbotta lo fa in grande stile e organizza lo spettacolino finale che rende questo episodio così intenso.

Per quanto riguarda il rapporto tra Daryl e Carol si segnalano rafforzamenti nel legame, nonostante il fatto che Daryl si comporti come un pappone alcolizzato degli anni ’70. O forse proprio per questo. Dopotutto, non va dimenticato che eroe per i diritti delle donne era il marito di Carol.

Ed eccoci qua; le condizioni di Hershel erano: niente armi; state lontani dal fienile; niente libera caccia allo zombie all’interno della fattoria. Tre regole facili facili. Per quanto il discorso di Maggie al padre possa essere stato toccante dubito che il fattore sarà incline a far rimanere i sopravvissuti nella sua proprietà. Almeno non dopo lo spettacolino dei nostri. Insomma, le speranze per un salto in avanti, da un punto di vista contenutistico, di The Walking Dead sopravvivono dopo questo midseason finale. Ora sta a loro dimostrare che la serie non è “Pretty much dead already”: appuntamento a febbraio...

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